Paesi di emigrazione
Sud America, , Nord America, AsiaData di partenza
1907Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Sebastiano Mele è in Cina nel 1908, imbarcato sulla Regia Nave Puglia che sta compiendo un lungo viaggio intorno al mondo. A migliaia di chilometri di distanza, l’equipaggio italiano viene raggiunto dalla terribile notizia del terremoto che ha colpito Messina.
I giornali inglesi portano la tremenda sciagura che ha colpito l’Italia sino al cuore, che ha commosso il mondo, quando la Patria nostra avea maggior bisogno di forze e di calma. Le lagrime versate nel distacco dei colleghi del Vesuvio si centuplicarono alla notizia dell’immane sentenza della natura. Tutta la gioia si convertì in angoscia. I molti siciliani e specialmente quelli di Messina hanno formato una musica di pianti che strappa il cuore. Gli altri sono impietriti, non hanno il coraggio di confortare gli afflitti per tema che le loro parole non bastino a lenire l’immenso dolore. I giornali ne fanno il necrologio e le cifre delle vittime sono terrificanti. Non basta il disastro senza paragone, vi è ancora qualcuno che trova materia per farcelo risentire vieppiù, maggiormente, vi è chi vuole anche offenderci nei più sacrosanti sentimenti, nel patriottismo. Articoli riportati integralmente dai giornali locali ci recano il vigliacco proposito di menti insane che suggeriscono un immediato tracollo a noi, che tanto calamitati dal fato, ci credono addirittura crollati dall’alto tempio del patriottismo, come se l’immane braciere che ha deciso la fine di una delle più poetiche plaghe d’Italia abbia indebolito la sempre più divampante fiamma dell’italianità completa e senza suggezione. Una nave che inalbera una bandiera che sa di inimicizia è a qualche centinaio di metri da noi. Sembra una croce, una sfida, eppure noi che non abbiamo che il dolore nell’animo perdoniamo. A bordo a quella nave vi sono tanti fratelli che ci parlano così chiaro da non permettere il biasimo. I facinorosi, i vili hanno creduto che le storiche, ormai, forze d’Italia si siano fiaccate e che dopo il cataclisma sia ridotto da noi all’inerzia. Noi che nel piccolo e nel dolore, lontani le mille miglia, siamo afflitti maggiormente, sentiamo ringigantirci contro colui che vorrebbe, invece di confortarci, inasprire la pena. I telegrammi portano giornalmente notizie sempre più raccapriccianti. Il Comandante ci rende edotti di ogni telegramma giunto dalla patria lontana e ce ne legge il contenuto, al centro, in mezzo ad una commozione terribile. Le navi da guerra, in porto, ci esprimono il loro cordoglio per la inenarrabile sventura. Il giorno 14 gennaio partiamo per Ching-Waing-Tao.
Saremo voluti rimanere ancora a Hong-Kong ma è giuocoforza, dopo aver lasciato i pochi disgraziati dei luoghi colpiti dal cataclisma per essere rimpatriati, portare fin lassù i marinai destinati a rimpiazzare i congedanti di Pechino. Il tempo non è buono e prevediamo un freddo terribile. Il mare agitato come l’animo nostro ci sussurra cose sinistre. Tutto ci dice nel suo linguaggio di terrore, l’onda che tutt’intorno mugghia in una danza infernale. Il freddo incomincia a farsi sentire non appena imbocchiamo il golfo del Pecili. Il mare si è calmato ma il rigore dell’inverno diventa ad ogni minuto più intenso. Siamo ad una giornata dalla meta quando incominciamo a incontrare i primi ghiacci trasportati dalla corrente. Camminiamo ancora, dopo qualche ora ci appare all’orizzonte una striscia bianca bianca. E’ il mare completamente ghiacciato. L’acqua che nella precedente notte aveva spruzzato la prua, era rimasta tutta sui cordami e dappertutto come un’incantevole ornamento di stallattili. Siamo tutti intabarrati, il naso e le orecchie non si sentono più. Ogni movimento lo facciamo di corsa e quelli che non sono obbligati dal servizio a restare sul ponte scoperto, sono attorno alla stufa a raccontarsi gli episodi ultimi toccati ad ognuno sulla terra del dolore. La nave si arresta bruscamente sotto uno scroscio rumoroso d’immense piastre di ghiaccio. Dobbiamo retrocedere per investirlo violentemente ed aprirci un passaggio.
Il viaggio
Paesi di emigrazione
Sud America, , Nord America, AsiaData di partenza
1907Periodo storico
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