Mestieri
braccianteLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1896Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Una amara verità aspetta Luigi Capellini e i suoi compagni di emigrazione all’arrivo in Sud America. Quella in cui sono arrivati non è la terra dei sogni, del lavoro facile e delle ricchezze a portata di mano. È una terra piena di insidie e di pericoli. A metterli in guardia è un funzionario preposto dall’ufficio immigrazione.
31 – 10 -1897 sentiamo a cantare e dal finestrino , vediamo i filari di lumi delle vie della grande e bella citta’. Siamo a s. Paulo alla stazione principale. Il treno fa sosta brevissima, poi con macchine indietro ci porta all’ingresso dell’emigrazione. E’ l’una e mezzo di notte. Scendiamo dal treno e a man mano veniamo sottoposti a vista doganale. Passiamo un corridoio abbastanza largo e ci troviamo in un grandissimo fabbricato con dei saloni immensi. Tutti, anche quelli arrivati prima sono qui dentro. Nel mezzo, sull’arengo, sale l’interprete il quale, premesso che allontanarsi dalla madre patria e’ doloroso e rivolto il saluto ed il benvenuto a tutti, ci disse fra l’altro: voi , o amici cari italiani, credevate e credete di aver abbandonato il bel suolo d’italia per venire quaggiu’ a cercare la fortuna e gli allori, ma vi sbagliate perche’ anche qui bisogna lavorare da mane a sera, perche’ e’ solo col sudore della fronte che si guadagna l’onesto pane. Siate laboriosi, siate sempre e ovunque laboriosi, siate sempre ed ovunque onesti e sarete fortunati. Non dimenticate che siete degli italiani e come tali, anche nelle piu’ lontane foreste, ovunque siate destinati, dovete sempre portare alto ed immacolato l’amor patrio ed il bel nome d’italia. Qui non e’ come in italia che tutto e’ regolato da contratti. Nel brasile molti coloni fuggono di notte, sono castigati, non prendono la dovuta mercede perche’ non hanno ascoltato e messo in pratica il consiglio che da questo arengo ho loro dato. Domattina alle ore 9 entreranno i padroni i fazenderos, vi avvicineranno, vi prometteranno mari e monti e vi condurranno nei loro poderi. Vi avverto e vi raccomando quindi che prima di concludere il contratto, se non li conoscete gia’ , andate all’ufficio del commissario dell’emigrazione e da questi fate registrare il contratto che avete stipulato. Altrimenti qualcuno di voi si trovera’ sperduto nelle piu’ lontane foreste in balia del padrone senza poter impugnare il diritto che vi spetta.
Il discorso dell’interpprete, ascoltato con attenzione ha lasciato in noi un enorme impressione poco piacevole. Un fattorino grida in italiano di andare a prendere le stuoie e di passare dall’altra parte. Mi presento all’ufficio , ricevo 7 stuoie, come quelle che si usa da noi coprire i carri e passiamo in un altro ampio salone con archi e piloni che sembra il duomo di cremona. Stendiamo le stuoie e ci sdraiamo sopra, sono le tre di notte.
1 novembre 1897 non abbiamo riposato per nulla, abbiamo fame, in tutto non ho che 30 centesimi coi quali, spinto dalla curiosita’, ho comperato tabacco per sigarette. Mio padre e mia madre non ha piu’ quattrini, il bambino piange. Mi guardo attorno e constato che ,come noi, altri gruppi di famiglie sono addossate alle colonne, chi alle pareti, vediamo un gruppo che canta, l’altro giuoca, uno piange, l’altro sgrida, questi son cremonesi, qelli piemontesi, altri veneti, napoletani, siciliani, romagnoli o lombardi ecc. Ogni gruppo e’ un dialetto diverso. Col mio amico indivisibile valerani pietro scendiamo in cortile, vediamo l’ospedale, il giardino, le cucine in piena attivita’. Saliamo l’ampio scalone e ci troviamo in un altro salone pieno di gente spagnola anch’essa giunta nella notte. Si ode una campana, e’ l’ora di colazione. presento il biglietto del bastimento e ricevo uno scontrino con la scritta 8 razioni ..buono per giorni 40 . Anche qui riceviamo piatti e scodelle e come sul bastimento dobbiamo mangiare a gruppi. Cosi’ facciamo colazione con caffe’, latte e pane.
Il viaggio
Mestieri
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1896Periodo storico
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