Mestieri
politicoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
RussiaData di partenza
1957Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Tra gli episodi più clamorosi che segnano il primo periodo di soggiorno di Franco Torri in Russia, nel 1957, c’è l’incontro con un personaggio storico del calibro di Mao Tse Tung, in visita,l’ultima prima della rottura tra Mosca e Pechino, nella capitale sovietica e alla struttura universitaria in cui risiede Franco, che si fa cogliere impreparato dalla circostanza. In seguito, assisterà anche al rientro sulla terra dell’astronauta Gagarin dopo il primo viaggio nello spazio nel 1961.
Nel periodo tra il 28 luglio e l’11 agosto del 1957, a Mosca si tenne il Festival mondiale della Gioventù. Vi parteciparono 800 giovani italiani, tra questi mio fratello Gino che accompagnai a visitare Mosca, rinnovando così i sentimenti famigliari. C’era anche il giovane operaio Luciano Bassani, futuro dirigente FIOM CGIL di Brescia, che all’arrivo del treno in stazione, davanti alla porta del treno, trovò Liuba con in mano un mazzo di fiori. Si sposarono, con me testimone, dopo quattro anni di corrispondenza.
Nel dicembre 1957 si svolse a Mosca la Conferenza Internazionale dei Partiti Comunisti, salutata dal volo di Lajka, la cagnetta siberiana primo essere vivente ad orbitare attorno alla Terra. Io vivo al quarto piano, zona B dell’università che è il piano dove non c’è solo l’autogestione studentesca ma esiste anche, insieme all’autogestione, un aiuto, una collaborazione di un gruppo di donne perché è un piano che viene esposto alle visite delle delegazioni estere, ed anche dei turisti. Una mattina, era un giovedì mattina, alla porta sento “toc toc”. Poteva essere un amico russo o di un altro paese o una ragazza che voleva vedermi, dato che in quel periodo, studenti maschi e femmine non erano ancora separati ( il che avvenne nel ’60). Allora salto giù dal letto, ero in mutande, apro la porta e mi trovo di fronte Mao Tse Tung che capeggia una delegazione cinese. Mi inchino e vedo che con il dito Mao indica un ritratto affisso nella mia stanza con la foto di Togliatti. Allora comincia con l’interprete a farmi domande. Fu la prima e l’ultima volta che Mao Tse Tung mise piede in Russia. Forse sono stato l’unico al mondo ad averlo abbracciato in mutande. Per me fu una grande emozione e ne scrissi subito a casa.
Una seconda cosa importante avvenne il 12 aprile 1961: il mondo era allora nel pieno della guerra fredda e gli attacchi polemici tra le due superpotenze erano costanti ed avevano molto spazio sui mezzi di informazione. Quel giorno mi trovo nella mia stanza quando sento salire un boato. Mi chiedo cosa sia successo. Accendo la radio e sento ripetere: “Attenzione! Attenzione! Un uomo nello spazio; è Yuri Gagarin”. Il boato è dovuto al fatto che sentendo questa notizia rilanciata da tutte le radiostazioni dell’Unione Sovietica, le persone corrono fuori dalle stanze formando rapidamente un corteo di migliaia di studenti che attraversa la città ingrossandosi sempre più di cittadini e lavoratori andando a riempire la piazza Rossa. Eravamo là in milioni.
Al ritorno di Gagarin riuscii a recarmi all’aeroporto, dove era organizzata una cerimonia di accoglienza. Qui eravamo tantissimi, c’era tutta la rappresentanza ufficiale delle istituzioni guidata da Nikita Krusciov. Quando l’aereo atterra cala un grande silenzio, poi appare la scaletta, scende Gagarin che ha il passo fermo da militare e io noto che ha la scarpa destra slacciata. Per tutto il tempo della sua camminata verso il palco ho temuto che potesse inciampare rovinando la marzialità del momento. Quando arriva davanti alle Autorità dice: “Presidente del Consiglio dei ministri dell’Unione Sovietica, a rapporto!”. Krusciov non resiste. Con le lacrime agli occhi lo abbraccia, non lo lascia neanche parlare e lo tiene stretto a lungo prima di stringergli la mano poi si stacca e Gagarin allora procede e dice: “Ho compiuto il viaggio nel cosmo, è stato un successo, è andato tutto bene”.
Il viaggio
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1957Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Franco Torri
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