Paesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Maria Guarnieri racconta il momento in cui, nel ’44, fugge in Svizzera per riparare dai pericoli della guerra. Ad accoglierla ci sono i campi di raccolta profughi dove prevalentemente riparano gli ebrei italiani, e non solo, che scappano dalle persecuzioni.
Costretti a scappare ci rivolgemmo in un primo momento ai partigiani che ci dissero che in quel momento non potevano prenderci con loro perché cercavano gente esperta nell’uso delle armi; ci dirigemmo in Svizzera con l’aiuto di due contrabandieri. Solo dopo molte difficoltà dovute al fatto che non eravamo né ebrei né militari in divisa ed era un po’ difficile dimostrare di essere perseguitati politici, fummo accolti e, immediatamente, divisi. Non ho certo un bel ricordo della Svizzera e dei suoi abitanti, anche se sono stata trattata bene, almeno nel primo periodo, sai perché? Perché non ero ebrea. C’erano i campi per ebrei e quelli per disertori e Politici. Quando dovettero sistemare me prima in campo militare, dove rimasi a lungo, e poi in campo di lavoro, si trovarono nei pasticci perché evidentemente non potevano mandarmi in campi per soli uomini. A quel che mi risulta, ma potrei anche sbagliarmi, in quel momento ero l’unica rifugiata per ragioni politiche, le donne giunsero dopo i fatti dell’Ossola. Mi mandarono in un campo di ebrei, così io per più di un anno sono vissuta fra ebrei, fra i quali ho trovato amici carissimi che non mi hanno mai discriminata, mi hanno sempre mostrato affetto amicizia e mi sono stati vicini nei momenti difficili che ho dovuto affrontare. Con loro mi trovavo benissimo. Per conto mio se invece di ebrei fossero stati africani o asiatici sarebbe stato lo stesso, di tutto li posso accusare tranne che di razzismo; gli svizzeri invece lo sono in modo eccessivo, tutti, persino le suore negli ospedali. Ti posso citare alcuni episodi. Sono stata in molti campi: per un breve periodo vicino a Bellinzona, poi a Les Avants sur Montreux, vicino a Zurigo, ancora a Les Avants, a Sonnenberg su Lucerna, dove è nata la mie bambina e, infine a Montreux. In tutti quando si rendevano conto che non ero ebrea mi trattavano in modo diverso con molte attenzioni e persino due ufficiali del campo volevano sposarmi e non certo perché ero più bella o più intelligente delle splendide ragazze ebree.
Il viaggio
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