Paesi di emigrazione
AustriaData di partenza
1972Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)L’inizio del viaggio nella memoria della famiglia Scappini, tutta riunita intorno al vecchio Gildo, veterano della Prima guerra mondiale che negli anni ’70 vuole tornare in Austria dove ha trascorso un lungo periodo di prigionia e dove ha ricevuto un soccorso caritatevole da parte di una famiglia che viveva in campagna. Gildo vuole andare a ritrovarli e ringraziarli.
Da tempo conoscevo il desiderio di mio padre di rivedere la famiglia che durante la Grande Guerra l’aveva accolto, salvandolo dalla fame. Parlandone con mio fratello Franco, pensammo che avremmo potuto fargli un bel regalo accompagnandolo in quel viaggio. Naturalmente saremmo partiti senza una meta precisa, poiché mio padre non ricordava la località di quel podere; ricordava solamente che era a pochi chilometri da Braunau e che quelle terre confinavano con un grande fiume. Era il luglio del 1972; ci trovavamo in vacanza sulle spiagge dell’Adriatico quando decidemmo di andare. Franco propose di partire con la sua Fiat 1100 (io all’epoca possedevo una 850 e non potevo rischiare su quel lungo percorso) e di far venire anche il cugino Renzo che ci avrebbe accompagnati dal cognato Steno residente a Bolzano dove avremmo potuto far tappa e pernottare per una notte. A questo punto l’interessato fu messo al corrente dell’iniziativa e ad un primo accenno, già il suo viso si illuminò di una luce particolare. Quasi incredulo, abbozzò una timida obiezione: – Ma è lontano,… è passato tanto tempo e chissà se li troviamo… – ma in cuor suo si vedeva che era impaziente di tentare quell’avventura che da tanto tempo desiderava. Per la verità anche noi non eravamo molto convinti di un positivo successo della spedizione. I riferimenti erano pochi ed incerti; quella famiglia (Granducher: questo era il nome che Gildo ricordava, ma scoprimmo poi che non era quello esatto) poteva aver cambiato residenza e i discendenti potevano essersi divisi ed aver abbandonato quella zona. In ultimo, la difficoltà della lingua era un ostacolo da non sottovalutare. Per questo, avevamo già pensato di avvalerci dell’aiuto del cugino Pietro, da un paio d’anni residente a Innsbruck per motivi di lavoro. Sarebbe venuto anche lui insieme a noi! – Nel frattempo, avrà imparato un po’ di tedesco! – disse Gildo che ormai si era entusiasmato all’iniziativa. Non ci pensammo oltre. Alla fin fine quel viaggio sarebbe diventato un’ottima occasione per una breve gita turistica. Perciò nella nostra tabella di marcia inserimmo anche una puntatina a Verona e Vicenza, dove ci aspettavano alcuni amici che avevo conosciuto in Valsugana nei miei primi anni di lavoro.
Il viaggio
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