Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
frequenza scuola media inferiorePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1937Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gravi incidenti a Tunisi, nel 1937, tra i marinai italiani in libera uscita e quelli che Costigliola definisce “comunisti” locali.
Il 17 luglio 1937 iniziò una nuova crociera con la nave scuola Vespucci. La crociera si svolse parte nel mediterraneo e parte nell’Adriatico toccando diversi porti fra cui Cattaro e Ragusa in Jugoslavia e Durazzo in Albania. Dopo una breve sosta in quest’ultima località partimmo per la Grecia e precisamente per il Pireo. In questa navigazione si attraversò il golfo di Patrasso, località storica in cui si svolse nel 1571 la memorabile battaglia navale di Lepanto fra turchi e cristiani. Durante la sosta nel porto del Pireo ebbi l’occasione di visitare l’antica città di Atene ed i suoi storici dintorni. Si toccarono inoltre le isole del Dodecanneso, soffermandoci a Rodi. Lasciato l’Egeo alla fine di luglio, ci dirigemmo verso le coste settentrionali dell’Africa, toccando le città di Alessandria in Egitto, Tripoli e Tunisi. Dovunque fummo accolti festosamente e fatto segno alle più generose prove di simpatia e di italianità. A Tripoli ebbi l’occasione di visitare il quartiere arabo: uno spettacolo insolito mi si offrì alla vista. La gente avvolta in larghi mantelli più o meno bianchi, sdraiate a terra lungo le strade: chi dormiva chi borbottava. Intere famiglie intorno a scarsi fuochi preparavano su di esso il loro misero desinare, diffondendo una puzza nauseante. Altre persone in gran parte vecchi, addossati l’uno sull’altro erano assorte nelle preghiere della sera. Triste spettacolo di miseria fisica e morale. A Tunisi si verificò un grave incidente fra i nostri marinai e alcuni borghesi in seguito a provocazioni di alcuni fanatici comunisti. Nella lite furono feriti due marinai della Vespucci. In un baleno la notizia si propagò nella città, suscitando profonda impressione in quella popolazione. Venne subito ordinato il rientro a bordo a tutti i marinai per evitare ulteriori conseguenze. Il mattino seguente, il nostro ammiraglio visitò i marinai feriti e rilevata l’inadeguatezza dei mezzi sanitari disponibili sulle navi in rapporto alle condizioni piuttosto gravi dei feriti, stabilì di farli trasportare sul locale ospedale sotto la responsabilità del comune, che avrebbe pensato a rimpatriarli appena guariti.
Il viaggio
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