Paesi di emigrazione
Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1965Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Durante il soggiorno negli Stati Uniti Paola resta incinta: la piccola Francesca nasce in Alabama e i suoi primi giorni di vita, come accade sempre, mettono in difficoltà i genitori. Paola e Tonino sono felici di poter tornare in Italia.
Dopo nemmeno un mese dal mio arrivo ero incinta, data prevista per il parto il 22 maggio ’66. Dalle sue lettere papà cominciò a mandare messaggi del tipo “Cerca di non farlo nascere il 1 maggio, questo bambino, lo sai che in Italia è la festa dei comunisti, con tutte quelle bandiere rosse!”. La gravidanza la trascorsi piuttosto bene, niente nausee né svenimenti, anzi mi sentivo in uno stato di grazia. Quando cominciai a sentire i primi timidi movimenti del feto me ne sentii profondamente commossa. Tonino mi appoggiava la mano sul ventre per sentire qualcosa anche lui. Via via che la mia pancia aumentava di volume, la stessa veniva immortalata in foto che mi ritraevano di profilo e che venivano poi mandate in Italia. Allora non esistevano le ecografie e quindi non si poteva sapere in anticipo il sesso del nascituro. Le amniocentesi venivano eseguite solo in casi eccezionalissimi. Ero controllatisima dai ginecologi dell’ospedale militare che però mi ossessionavano con la storia del peso. Se ingrassavo più di un chilo al mese, mi dicevano, loro non mi avrebbero più seguita e ci saremmo dovuti rivolgere ad una struttura privata, il che, se non si aveva un’assicurazione, era una cosa proibitiva. La mia gagliardissima fame di giovane sana gestante veniva mortificata da spuntini di sedano e carote crudi, mentre preparavo le pastasciutte per Tonino, mi sentivo defraudata.
Francesca decise di venire al mondo proprio il 1 maggio, con tre settimane di anticipo, nonostante le raccomandazioni di suo nonno. Anche facendo il computo della differenza oraria, non c’era niente da fare, anche in Italia era proprio, inequivocabilmente il 1 maggio, la festa dei comunisti e delle bandiere rosse. Era piccolina, circa 2 chili e 700 grammi, un faccino tondo tondo e tanti capelli neri. Non era rossa come di solito sono i neonati, perché non aveva sofferto troppo durante il parto. Infatti i medici, stufi di sentirmi gridare, decisero di farmi la lombare e l’estrassero col forcipe. Era presente alle ultime fasi anche Tonino, che faceva il disinvolto, ma quando cominciarono a ricucirmi impallidì fortemente e gli dissero di uscire. La vita idilliaca era finita. Basta con il cinema e le cenette con gli anici. Due chili e mezzo di bambina possono sconvolgere la vita di qualsiasi coppia ma er noi era ancora più dura perché non avevamo vicino nessuno a darci una mano. Leggevamo avidamente un libro di puericultura neonatale, ma tra la teoria e la pratica ne corre! Ogni piccola cosa bastava a metterci in ansia, un rigurgito, il singhiozzo, feci non perfette. E ancora il peggio doveva arrivare: dopo una decina di giorni dalla nascita di Francesca, mi scoprii coperta di macchioline rosse. Era rosolia e mi dissero che dovevo interrompere l’allattamento al seno, troppo pericoloso per la piccola. Fui costretta a passare al latte artificiale ma la bambina non lo sopportava. Andava soggetta a spasmi pilorici che, almeno una volta al giorno, le provocavano vomiti violentissimo, a mo’ di fontana. Allora bisognava darle un po’ di camomilla, aspettare che facesse effetto e ricominciare da capo.
Quando giunse al secondo mese dormiva cinque, sei ore continuative di notte e io ricominciai a sentirmi un essere umano. Era trascorso un anno dal mio arrivo ed era giunto il momento del rientro in Italia. Il consolato Italiano ci concesse di fare il viaggio in nave anziché in aereo, come previsto dalla prassi, in considerazione del fatto che la bambina era di soli due mesi. Lasciammo Huntsville verso la fine di giugno. Era stata un’esperienza di vita interessante ma adesso ero contenta di tornare a casa, di presentare Francesca alle famiglie e anche, lo confesso, speravo di poter tirare il fiato e riposare un po’.
Il viaggio
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Stati Uniti d'AmericaData di partenza
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