Mestieri
casalingaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
VenezuelaData di partenza
1976Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Prosegue il viaggio di Teresa Martucci nelle contraddizioni del Venezuela, tra le baraccopoli abitate dai locali e le comunità dei ricchi residenti stranieri.
Finalmente si arriva nello Stato Aragua con capitale Maracay. Alle ore quindici siamo già nella pensione dove chi mi accompagna ha vissuto per alcuni anni; vi è quindi uno scambio affettuoso di saluti con la Signora che ne è la proprietaria e che è una italiana. Il figlio della Signora informato del nostro arrivo viene a salutarci. Mi dice che fa parte del “Movimento Cattolico Italiano”. Si interessano degli emigrati italiani che hanno vari problemi – sarebbero quel 20% che hanno una storia completamente diversa degli italiani dei quali ho narrato il benessere. Dopo avermi raccontato la storia di un italiano molto sfortunato mi invita ad andare a visitare la zona dove vivono le persone emarginate locali. È un grande campo con lunghe file di baracche costruite con lattine d’olio, alcune tutte colorate; dentro le baracche vi sono salotti e televisori; gli abitanti mentre attraversiamo il campo in macchina ci guardano male. Sono persone molto orgogliose; dicono di appartenere ad un paese molto ricco e il vantarsi di ciò a loro basta. Mi si dice che queste persone non vogliono lavorare, sono capaci di riempirsi il ventre di banane e di accontentarsi. Se lasciamo questo campo e parliamo della città di Maracay posso dire che è una bella città: è piena di grattacieli; c’è il teatro dell’Opera, dove ci siamo stati per una rappresentazione di giovani studenti, c’è un museo aereonautico, l’arena per toreare, un lago che ora si va restringendo; l’albergo Maracay che è molto bello, piazza Bolivar che è molto grande; vi sono tante altre cose da trovare interessanti. Il nostro amico vuol farmi conoscere la moglie e quindi ci accompagna a casa sua. In un salone pieno di quadri conosco la Signora con la quale ci intendiamo subito: è romana, lavora in Parrocchia come segretaria per il giornale “INCONTRI” un giornale per gli emigrati italiani in Venezuela e dà notizie sui vari episodi di questa gente tenendoli informati e potendo quindi comunicare e aiutarsi. Ci rendiamo subito conto che io e questa famiglia abbiamo moltissime idee in comune, ci diamo del tu perché la nostra amicizia diventi fraterna; loro sono molto preparati intellettualmente ma io non mi sento di meno per tutta la buona volontà che c’è in me di essere vicina a chi soffre cosi come lo sono loro. Mi propongono di rimanere in Venezuela dove potrei essere molto utile lavorando anche io nella stessa Parrocchia dove vengo a sapere che ci sono solo due Sacerdoti – dieci Parroci sono per cinque città. Mi si spiega com’è difficile evangelizzare tra persone che hanno delle tradizioni come bisogna andare molto lentamente e agire sempre con grande semplicità.
Il viaggio
Mestieri
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1976Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Teresa Martucci
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