Mestieri
meccanico, costruttore edileLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
Uruguay, Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1954Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Siamo alla fine dell’anno 1953. Achille Garritano ha quindici anni, e ha perduto la mamma da due anni. Il padre, invece, è emigrato in Uruguay nel dopoguerra. Lui e il fratello Tony sono rimasti con la nonna, aspettando di raggiungere l’età giusta per raggiungere il genitore in Sud America.
Passò ancora un po’ di tempo, e quando finalmente mio padre riuscì a mandarci dei soldi, mio fratello Tony ed io iniziammo a prepararci per il viaggio verso il Sud America; sapevamo che qui ci stava aspettando il nostro futuro. Divenni molto triste sapendo che dovevo salutare l’unica casa che avevo avuto fino ad allora, e soprattutto la mia famiglia che era la cosa a me più cara al mondo. Nonostante tutto, però, l’idea di trovare una vita migliore, la prospettiva di scoprire un nuovo mondo, gettarmi in nuove avventure, e riunirmi di nuovo a mio padre, mi rendevano immensamente felice e ansioso di partire. Guardando indietro a questo periodo della mia vita, capisco che quei giorni di contentezza, di gioia e di ingenuità, così come i giorni di tragedia, dolore e delusioni avevano rafforzato il mio carattere e i valori in cui credo, creando così quella persona che sono diventato oggi. […]
Così, il 21 gennaio del 1954, Tony ed io insieme a nostro cugino, Serafino Garritano ci trovavamo seduti nel treno in viaggio verso Napoli, da dove poi saremmo salpati con la nave che finalmente ci avrebbe portato alla prossima destinazione: l’Uruguay.
Mia nonna ci aveva lavato i vestiti e con le lacrime agli occhi aveva preparato le nostre valigie. Aveva deciso di non partire insieme con noi, ma di rimanere nella sua terra, e molto probabilmente dentro di sé pensava che non ci saremmo più rivisti. Il momento in cui dovemmo salutarla fu drammatico e l’amarezza di doverci separare è indescrivibile. Una volta ci aveva raccontato che prima della Prima Guerra Mondiale, suo marito Pasquale era emigrato in America e aveva pianificato di portarvi anche lei non appena avrebbe potuto. La guerra scoppiò prima che mia nonna potesse partire, e mio nonno Pasquale rimase lì, negli Stati Uniti, a fare volontariato per l’esercito italiano. Fu così che mia nonna e mo nonno non si videro più in vita loro. Mia nonna tenne sempre dentro di sé il suo dolore e le delusioni che la vita le aveva procurato, ma con noi rimase sempre una persona sorridente, calorosa, amabile e tanto forte da infonderci coraggio e sostegno morale.
Il viaggio
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