La donazione

Espagna – Catalugna

Manresa (Santa Cueva) 12 Marzo 67

Stimatissimo Fratello

Vi parlai non è gran tempo della mia risoluzione di rinunziare in favor vostro e della sorella la porzione de’ beni di fortuna, che tuttora mi appartengono: le ragioni che mi determinano ad ciò fare sono varie, e tra queste la principale è perché così prescrivono le leggi della Religione che professo; tenendo per altro in conto le gravi spese imposte per simili atti dalle leggi vigenti del Regno, io, per conciliare queste due cose, mi son determinato rinunziare per ora privatamente, differendo a miglior tempo le formalità della legge civile, val quanto dire che con un giuramento mi obligherò a cedere a voi ed alla sorella tutti i miei diritti perdendo ogni speranza di più ridomandarli; ed è per questo che vi scrivo la presente per sapere da voi il modo come poter fare per esempio una procura con la quale voi restiate assoluto padrone ed amministratore di detti beni senza nessun obbligo di darmi conto in qualsiasi tempo di cosa alcuna, e così voi potreste vendere, comperare, permutare… a vostro piacere: domandate su questo affare consiglio al vostro avvocato, ed al vostro notaio; fatevi da essi dettare un bono, che invierete a me quanto prima indicandomi in pari tempo la lingua in che deve essere scritta, e l’altre formalità legali, come la carta, se di mia mano… Fate pur notare all’avvocato che la sorella è tuttora sotto tutela, e per ciò se a riguardo suo debba usarsi alcuna eccezione, o alcuna formula particolare…Per la procura che v’inviai da Leon furono spesi sette ducati e quattro carlini, e siccome questi buoni Padri Spagnuoli han fatto grandi sacrifizii per noi esuli italiani, non mi pare giusto agiungere spese a spese, perciò potreste inviare una vaglia postale a qualche vostro amico o conoscente in Napoli, perché questi possa consegnarla al Signor D. Francesco Ferrante Sacerdote residente in Napoli, Salita di Pontecorvo n. 26, ultimo piano; Il Detto Ferrante procurerà a far pervenire a Leon questi danari, egli stà informato di tutto.

Nella nota inviatami nella penultima vostra lessi i gravi pesi che gravitano sopra de’ vostri averi, e dissi meco stesso: perché il mio fratello vuol pagare tanti interessi? non sarebbe meglio vendere alcun fondo e liberarsi per sempre della oppressione de’ creditori? non voglio più insistere su questo assunto per non esservi importuno, solo vi dico che non è cosa decorosa tener debiti, che non è cosa utile per la retta amministrazione: voi che ora siete assoluto padrone di tutto regolatevi come meglio vi sembra.

Con questa occasione auguro a voi, alla Madrigna, a Zio Peppino, alla Cognata, alla sorella, ed alla famiglia Del Bene felicissime le sante Feste di Pasqua; non trascurate però di soddisfare voi, e di far soddisfare agli altri di famiglia al precetto del digiuno, della confessione e della

Comunione. Io stò bene in salute, mi auguro sentire lo stesso di voi tutti. Scrivetemi presto e a lungo. Addio.

Vostro Fratello

Gaetano Maria Carlucci