Mestieri
sarta, educatriceLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
FranciaPeriodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Anita conduce una vita serena: lavora come sarta e vive in un bell’appartamento con la sorella minore. Un giorno legge su “Paris-Soir” l’articolo che le cambierà la vita.
E poi, il giorno in cui lessi su “Paris-soir”, un giornale parigino che giungeva a Nîmes nel pomeriggio, un reportage di Alexis Danan sull’infanzia sfortunata e abbandonata, la mia vita svoltò. Avevo già letto su questo giornale un altro suo reportage, riguardante una campagna per la soppressione dei lavori forzati., A seguito della risonanza ottenuta, i lavori forzati furono effettivamente soppressi. Ora, con questa nuova campagna di informazione, furono create con l’aiuto di Alexis Danan e dalla stampa dei comitati di vigilanza e di azione per l’infanzia sfortunata. Abusata ed abbandonata. Fui molto colpita e gli scrissi, volevo infatti partecipare alla creazione dei comitati di sorveglianza. D’altra parte, l’appello era rivolto a tutti i volontari che volessero scoprire e denunciare le brutalità fisiche e morali nei confronti dei bambini. Danan mi chiese di incontrarlo a Marsiglia, dove doveva fare una serie di conferenze e dove già c’erano dei comitati di vigilanza. Parlai di questo a coloro che conoscevo, senza però trovare riscontro. A Nîmes c’era solo la stampa locale e regionale, e la stampa parigina non era molto letta. A casa mia poi, “Pari-soir” era del tutto sconosciuto. Quando dissi che sarei partita alla volta di Marsiglia per incontrarmi con un giornalista parigino, si levò un coro generale di protesta. Mio fratello mi prese da parte e serio mi disse: “Ma dimmi, sai cos’è la tratta delle bianche e che esiste proprio a Marsiglia?“. Non ascoltai niente e nessuno e alla data prevista partii per incontrare Danan in un albergo in piena Canebière, dove mi aveva prenotato una camera. Assistetti alle sue conferenze molto affollate. Vennero formati due comitati. L’entusiasmo veniva temperato dallo stesso Danan che era calmo, riflessivo, razionale e molto serio come giornalista. Non avevo mai incontrato un giornalista e anzi mi avevano detto di diffidare di questa testata perché esagerava nel presentare i fatti di cronaca. A dirla in breve era proprio il contrario e questo incontro, gli argomenti trattati, gli scopi da raggiungere, trovavano in me una grande condivisione e dettero un senso nuovo alla mia vita. Tra una conferenza e l’altra facevamo delle lunghe chiacchierate. Io parlavo della mia vita, dei miei amori, delle mie insoddisfazioni e un giorno Danan mi disse: “Ma allora cosa fa a Nîmes a cucire abiti? Ha voglia di diventare ricca?“. “Assolutamente no“. “Allora venga a Parigi. Io sono stracarico di impegni con i miei reportages, con la posta che arriva di continuo, con le offerte di ogni tipo come denaro, case e proprietà. In Alsazia, una madre offre una casa e i mezzi per accogliere una decina di bambini. Ci occorrono madri e case perché stanno arrivando dei bambini. I tribunali si muovono, i giudici agiscono e i bambini devono essere accolti subito, poiché vogliamo evitare loro la Pubblica Assistenza. Venga, venga presto a Parigi, c’è una gran mole di lavoro“. Ritornai a Nîmes dopo otto giorni, invece dei due come preventivato. A casa mia si erano preoccupati, non essendoci telefono per avvisare ed io in più con la testa ero già lontana. Appena rientrata, lasciai le mie clienti, la sartoria e gli abiti e mi preparai a raggiungere Danan. Parlai con i miei amici più intimi che si mostrarono d’accordo con me. […]
Nella mia famiglia fu più difficile. Mia madre, influenzata da mio fratello, era nello stesso tempo fiera e dubbiosa. Mio fratello mi diceva: “Ma in fondo, cos’è questa follia dei bambini? Hai quattro nipoti, non ti basta?”. “Io amo i tuoi figli, ma essi hanno tutto ciò che occorre l’ora: una mamma straordinaria. Non hanno bisogno di me!”.
Il viaggio
Mestieri
sarta, educatriceLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
FranciaPeriodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Anita Biaia
Il mestiere di balia
Mi raccontava che, quando nacque mio fratello, che aveva quattro anni più di me al momento,...
La morte del padre
Quell’estate, mio padre ottenne una licenza. Era la prima volta che vedevo dei soldati italiani. Trovavo...
Gli anni dell’apprendistato
Andrée e Pierre mi accolsero con affetto, e mi trovarono un lavoro nella periferia di Lione...
Antifascista
Inoltre, negli ultimi mesi del 1936, le rivendicazioni, le manifestazioni mi avevano sensibilizzato a sinistra, anche...
Partigiana in Francia
Tuttavia, essendo rimasti tagliati fuori da Parigi e dalla zona occupata e in più essendo nella...
Le stagionali dei fiori d’arancio
Questa casetta, chiamata capanno, serviva prima della guerra ad ospitare delle italiane che mi hanno passavano...