Mestieri
imprenditore edileLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1950Data di ritorno
1955Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)All’inizio degli anni Cinquanta la situazione dell’edilizia argentina appare complicata, quasi quanto quella in Italia. Sergio, che in Italia era assistente capo nei cantieri, deve armarsi di forza e coraggio, e rimboccarsi le maniche.
In quel periodo l’edilizia era in sciopero, ma appena ripresero a lavorare trovai occupazione da un vecchio mercatellese che aveva una piccola impresa. Mi trovai abbastanza bene, anche se i metodi di lavoro erano diversi. In ogni modo, il mio mestiere lo conoscevo bene, non feci brutta figura, tanto che dopo un po’ di tempo mi volle come suo socio. […] Poi c’era il bambino piccolo e la nostra inesperienza, ci incominciavamo a rendere conto che in effetti emigrare non è cosa da poco. Guadagnavo comunque abbastanza bene, mi ero specializzato come piastrellista ed insieme al mio amico Sandrino si andò a lavorare a Nechocea in un paese a circa duecento chilometri a sud di Mar del Plata.
Lì, veramente, ci sentimmo emigranti, nel vero senso della parola, anche se alloggiavamo in una trattoria dove si mangiava bene e si spendeva poco ed eravamo trattati con rispetto. Però Nechocea era una cittadina molto arretrata, solo la strada principale era asfaltata e le abitazioni erano simili a quelle che si vedono nei film western. Ritornavamo a casa solo il sabato e, nella settimana, soffrivamo molto la mancanza della famiglia. Comunque si guadagnava bene anche se dovevamo lavorare sodo.
Con i soldi risparmiati riuscimmo a comperare un lotto di terreno fabbricabile. Pagammo la prima rata assieme ad un nostro amico di Belforte. L’intenzione era di costruire la casa per tutti e due: facendo io da muratore e lui da manovale. Lavorava come camionista nell’impresa di Bartolucci, chiedemmo un mutuo alla Banca della Nazione che ci concesse l’80% ed incominciammo quindi la costruzione, nelle ore libere dal cantiere. Al mattino presto ed alla sera tardi, al Sabato ed alla Domenica. Nel cantiere lavoravo a cottimo. Quel periodo il lavoro mi aveva veramente sfinito, non ce la facevo più.
Il viaggio
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