Mestieri
carrozziere, minatore, operaioLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
BelgioData di partenza
1948Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Piero Quercetti, ormai sessantenne, scrive le sue memorie della miniera e dei disturbi cronici contratti nel periodo in cui vi lavorò. Ciò non gli ha impedito di farsi una famiglia; con moglie e figli, ama tornare in Italia, ad Agugliano, suo paese natale.
Io ritorno al mio paese una volta ogni 2 o 3 anni quando mi preparo per la partenza chè alla sera carico le valigie nella mia auto per partire alla matina presto anche se vado a dormire non posso dormire perché il mio cuore incomincia a battere di nostalgia quando arrivo a milano mi sento a casa mia malgrado che ho visuto in italia che 16 anni e 47 in belgio mà comunque mi fa questo efetto quando percoro l’auto strada del sole mi piace tanto fermarmi nelle areo bar mi fermi parrechie volto mi rinfresco il viso, bevo con mia moglie e i miei figli. io anche che ho tanta nostalgia del mio paese mi prendo tutto il tempo cerco sempre arivare al mio paese verso le tre del matino per non incontrare nessuno per non essere disturbato mi piace girare con la mia auto in tutte le vie del paese risentendo in me tanta emozione dove io e i miei amici corevamo che era il nostro divertimento passo in quella via dove abitava il mio primo amore guardo in quella finistra dove essa si afaciava sperando che io passavo galopando con il mio cavallo bianco vado fuori paese per passare d’avanti alla fattoria dove io sono nato dove ci ho vissuto fino à 6 anni passo anche davanti al campo sportivo che non e piu come nell’epoca oggi e un vero e proprio stadio con tante tribuna e bagni, io contemplandolo sono contentissimo per i giovani d’oggi mà nello stesso tempo ne sono geloso perche noi giovani del’epoca in quel paese non avevamo nulla sé io e i miei amici avevamo l’onore di giocare in uno stadio simile noi non morivamo piu come si dice mà i giovani d’oggi loro non sanno che sono natti fortunati. Girando nel paese parlo con i miei figli, loro vogliono sapere tutto di suo padre, anche loro amano questo paese avrete in teso dire ho l’avete letto chè piu che un’emigrante doppo tanti anni ritornando al loro paese dal’emozione sono morti di infarto voi non pottete mai imaginare quelo che si risentte al’ cuore sollo l’emigrante lo sa per tantti l’emigrante non ha più patria mà io non sono dacorda mà probabilmente vorano dire che la nostra madre patria ci ha abbandonati ma io ritengo chè nel cuore del’emigrante cè due patrie cè la patria madre che per mè e l’italia e la madre adottiva che per mè e il belgio che passando dei anni un giorno ti rendi conto che questa madre adottiva ti e entrata nel cuore e chè anche a essa non puoi piu cancelare […].
Il viaggio
Mestieri
carrozziere, minatore, operaioLivello di scolarizzazione
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1948Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Piero Quercetti
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