Mestieri
ingegnereLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
OlandaData di partenza
1960Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Pierfederico Testi è un ingegnere che lavora in Olanda all’Euratom, e racconta aspetti del costume locale che lo sorprendono molto
Da qualche giorno i colleghi erano distratti da qualche cosa di molto importante.
Li vedevo negli uffici discutere animatamente a gruppi di tre o di quattro e, anche se non capivo quello che dicevano, mi rendevo conto che gli argomenti delle loro discussioni non erano questioni di lavoro.
Immaginai che fossero agitati per qualcosa che riguardava la politica e perciò non me ne curai. In ogni paese la politica da ampi motivi di discussione e non c’era ragione di pensare che, anche in Olanda, le cose non fossero così. Per quanto mi riguardava, tutto quello che sapevo era soltanto che il paese era retto da una monarchia; che gli ultimi regnanti erano stati di sesso femminile, e che le loro effigi si potevano vedere nelle monete. Dopo un po’ di tempo però, cominciai ad incuriosirmi e finii col domandare cosa stesse succedendo.
Il problema era grave: la principessa secondogenita Irene, si era fidanzata con un principe spagnolo.
“Ah bene!” feci io. “In questo caso, congratulazioni ed auguri, anche da parte mia, alla principessa Irene!”
M’accorsi subito però che la mia uscita era stata una gaffe.
Per questa storia color rosa, gli olandesi avevano, a dir poco, messo il lutto. Ed era un lutto che io non capivo. Ci sono ormai in Europa così pochi principi disponibili, che se le principesse di sangue reale non sono disponibili a sposare il droghiere o il loro autista, hanno molte probabilità di votarsi per sempre al ruolo di zitelle. La principessa Irene aveva inciampato in un principe spagnolo… mi pareva che tutti dovessero essere contenti… E invece no! Molto tempo fa, ai tempi di Carlo V, i Paesi Bassi erano stati dominati dalla Spagna e se ne erano liberati con una lunga guerra che era avvenuta a cavallo del 16° e 17° secolo. Gli olandesi di oggi ricordano ancora quella dominazione e la scelta di Irene li aveva offesi profondamente nei loro sentimenti nazionali.
“Caspita che memoria!” mi venne da pensare. Eppure non avrei dovuto essere così meravigliato se mi fossi fermato a riflettere che quasi ogni sera, quando mi sedevo davanti al televisore, mi dovevo sorbire un film di propaganda antitedesca.
In quel paese c’è evidentemente una tendenza a conservare e a coltivare il risentimento popolare. E, su quei sentimenti, mi pareva che la televisione olandese speculasse un po’ troppo. “È vero che qui i tedeschi, durante la guerra, ne hanno combinate di tutti i colori” pensavo “Ma ora, stiamo tutti facendo del nostro meglio per creare l’unità di Europa e tutto quello che può mantenere in vita l’odio verso un altro popolo europeo, per fatti avvenuti in un periodo così particolare e così drammatico, non dovrebbe essere oggetto di propaganda, se non si vuol rendere vano questo tentativo così lungimirante e promettente, al quale anche gli olandesi prendono parte”.
…Avevo già lasciato l’Olanda da un po’ di tempo, quando seppi che l’animo esulcerato degli olandesi aveva subito un altro duro scossone: la principessa Beatrice, erede al trono, aveva sposato un tedesco.
Il viaggio
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