Mestieri
autotrasportatoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
lavoroTemi
lavoroLa guerra d’Etiopia finisce senza che Papaleo, dalla postazione della sua contraerea ad Asmara, ne abbia subito l’impatto, Appena terminato il conflitto decide di restare e cercare lavoro. Lo ottiene nelle fabbriche della Fiat dislocate in territorio eritreo.
Arrivò il tempo della vittoria per la conquista dell’Abissinia e si apprestava il congedamento e il t. Casini mi disse: Papaleo voglio prendermi il brevetto di pilota aereo, lo vuoi prendere anche tu? Risposi: S. tenente sto interessandomi ad avere una richiesta di lavoro per quando arriverà e fermarmi qui a lavorare e dare aiuto alla mia famiglia. Rispose: posso pagarti solo le spese d’istruzione per ottenere il brevetto. Lo ringrazio molto per la generosità e l’affetto avutomi. Gli auguro che presto otterrà il brevetto. Il tempo scorreva, la guerra stava per finire, le truppe marciavano ingontrando poca resistenza si attenteva l’occupazione definitiva e la pace. Io nel tempo libero che avevo il permesso mi recavo in città per trovare qualche azienda per ottenere un’occupazione con certificato d’assunzione, da presentare all’autorità competente, per rimanere in Africa, all’atto del concedo. Provai una ditta Rosolinese Spatola operante fra Barenta Tessenei alla costruzione stradale circa 70 chilometri. Spatola personalmente in presenza del suo ragioniere mi promesi il si. Al momento opportuno del bisogno, mi recai al suo ufficio in Asmara ove lo trovai prima. Lui si trovava in Italia, il raggioniere mi liquidò dicendo di non potermi favorire perché non vi erano assunzioni e perché Spatola non era presente, me ne ritornai deluso. Mentre si prospettava già prossima la smobilitazione ed il concedo. lo espressi al ten. Viale la volontà di fermarmi in Africa e procurarmi un lavoro ed un incarico in qualche ditta d’auto trasporti. Mi risposi se voleva lavorare all’Ocrea: Officine di riparazione dislocate dalla Fiat in Africa. Gli risposi di si. Ora ci richiamo sul posto col Direttore Ing. Diverio e tutto va bene, oggi stesso avrai il documento d’incarico. Tutto andò bene, lo stesso giorno mi fu fatta la prova d’arte varia per subito. L’indomani ebbe il permesso mi recai sul posto, fui affidato ad un capo reparto di montaggio e smondaggi gruppi meccanici nominato Attacchi e Distacchi di mezzi auto mobili e camion in genere. Tutto andò per il meglio. A congedo avvenuto, mi mise al lavoro, tempo stabilito sei mesi volevo rimanere alla scadenza potevo rimanere, ottenere il disincarico e procurarmi altro lavoro. Cominciò il respiro per i miei cari ogni paga spedivo il denaro a mamma per i bisogni e per preparare alle sorelle in matrimonio.
Il capo reparto mi chiama da parte e mi disse: Papaleo vedi quel camion Ford, nessuno ha potuto lavorare su quel camion. Sei disposto tu? Perché no, accetto. Mi disse tutto ciò che dovevo smontare e preparalli e che i meccanici ognuno si venivano a ritirare i gruppi da revisionare, revisionati, tornano indietro per rimontarli sul mezzo. Il capo mi avvertì: occorrono chiavi e attrezzi che non hai in dotazione, quando ti necessitano vieni a ritirarli da me e poi li riconsegni. Mi mise al lavoro su quel Ford di mattina – a mezzogiorno da solo staccai motore, cambio, differenziale e balestre posteriore posti di lato in attesa di essere ritirati alla revisione. Il capo reparto, contento, mi dice: sei stato bravo, e mi confidò che tutte le squadre del reparto (erano sei) hanno tutti rifiutato quel lavoro e tu in breve tempo, da solo, hai sbalordito, e loro si sentono umiliati. Risposi: non è di tutti avere buona volontà ed a trovare il sistema sbricativo. Il mio sistema è sempre uguale, fare tutto ciò che posso. Dopo alcuni mesi, mi confidò: Papaleo, torno a Torino alla Fiat. È arrivata una notizia: se tutti i dipendenti dall’Africa vogliono rimare, che tornino in fabrica entro un mese in Africa viceversa saranno in libertà, perdento il posto. Lo lascio e ritornerò qui, fra alcuni mesi con un carro officina attrezzato con lavoro autonomo. Se tu ci tiene essere con me lo dici e ti avvertirò al ritorno. Rispose: capo lo ringrazio per la stima che mi ha, non so orizzontarmi ancora a ciò che verrà in seguito. Se verrò a conoscenza ove si ferma al ritorno, con tutta probabilità la verrò a trovare. Dopo la sua partenza, l’incarico di capo reparto fu affidato a un torinese dello stesso reparto che aveva funzione di mettere a punto di consegna il mezzo in perfetto stato funzionale. Il suo posto venne rimpiazzato dal mio compagno di lavoro era quello mi aveva fatto la prova d’arte.
Il viaggio
Mestieri
autotrasportatoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Giuseppe Papaleo
Volontario
Nel 1935 venne richiamato alle armi per contingenti di reparti in Africa Orientale, prima destinazione Firenze...
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