Mestieri
operatrice turisticaLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
Regno UnitoData di partenza
2005Data di ritorno
2008Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Dopo sette mesi di vita a Londra, nel 2007, la ferrarese Giulia Scabbia – operatrice turistica - tira le prime somme della sua esperienza e della sua scelta di vita.
London – ormai 13th August 2007 Monday – time: 00.35 am Mood: 6
13 agosto, ovvero tra una settimana è il 20, e il 20 sono 7 mesi che abito qui. 7 mesi. Ok. Allora… se io in questo momento dovessi tirare le somme di questi 7 mesi, che cosa direi? Direi prima di tutto che sono volati. Poi direi senza dubbio che ho imparato tanto dal punto di vista professionale, guadagnato dal punto di vista economico, e aperto la mente dal punto di vista umano. O meglio, ho sviluppato una capacità di adattamento alle cose, alle situazioni e alle persone, che prima non avrei mai pensato di poter tirar fuori. E invece ci si abitua a tutto. Meno che all’essere soli. Nonostante tutto quello che ho fatto mio in questi mesi, mi addormento ancora (sola) la sera col pensiero che la vita non è tutta qua, che ho anche bisogno di altro, e mi convinco che ci sia sicuramente un posto dietro l’angolo (possibilmente in Italia), che mi attende, perché io possa fare una vita un po’ più regolare. E mi rendo conto perfettamente che non è il posto a determinare lo stato d’animo: la vita è una lunga catena di casini che possono accadere qui, come a Ferrara, come dall’altra parte del mondo. Ma allora, a maggior ragione, se la vita è davvero un enorme serie di piccoli problemi da risolvere, allora tanto vale guardare fuori dalla finestra la mattina ed essere contenti di ciò che si vede. Tanto vale amare il posto in cui si è e chiamarlo “casa”. Tanto vale essere in un posto che ti rende le cose facili o almeno meno difficili, tanto vale essere in un posto BELLO. E per me Londra è tutto tranne che bella. Il clima non aiuta a renderla migliore, il cibo neanche, le persone tanto meno. E soprattutto, qui faccio fatica ad avere tempo per le cose vere, e ciò mi porta di conseguenza a non avere amici, né il tempo di farmeli. Le persone che si hanno, o che si vogliono far entrare, nella propria vita, ti chiedono tempo ed energia, cosa che il mio lavoro e la lunghezza degli spostamenti mi toglie ogni singolo giorno. Questo è quello che mi manca del mio paese, il fatto che tutto è vicino, le persone, le cose, i luoghi, e soprattutto le MENTI. Meno casino non significa per forza silenzio. Significa solo non sprecare l’attenzione delle tue orecchie con rumori, voci e suoni inutili. Tra 4 mesi torno in Italia, più o meno 4 mesi, non so dove, né a far cosa, ma ci torno. lo non sono fatta per il casino, faccio già abbastanza fatica a gestire tutti i casini che combino io, figuriamoci quelli che mi vengono imposti. lo sono fatta per qualcos’altro. E il fatto che io non sappia esattamente per cosa, non è detto che sia uno svantaggio. Intanto so per cosa NON sono fatta, cosa non voglio e in quali direzioni non andare. Il resto voglio sperare che emergerà dalla nebbia col tempo. Alla prossima Giulia
Il viaggio
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