Mestieri
imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
ritornoTemi
ritornoNonostante le pessime notizie che arrivano dall’Italia, e nonostante le ottime condizioni di vita trovate in Svizzera, Bassano decide di architettare una fuga per rientrare nel proprio Paese.
25 gennaio
Oggi sono esattamente quattro mesi dal giorno della mia malaugurata entrata in Svizzera. Scrivo al papà di Sartoris, ringraziandolo della premura usatami. Stamattina alle sei sono partiti per l’Italia due compagni del mio accantonamento: sono i primi fuggitivi della nostra squadra e li salutiamo con l’augurio che l’avventura finisca bene. Purtroppo i nos. ufficiali ci comunicano stamattina che la Svizzera ha chiuso le frontiere d’uscita e che i fuggitivi verranno messi in prigione od in uno speciale campo di punizione. Questa notizia pur essendo accettata da noi con tutti i dubbi della circostanza, mette un freno alle intenzioni di molti internati che avevano programmato di andarsene. Decido anchio con Sala di rimandare la decisione fra qualche giorno in attesa di migliori informazioni in proposito. Il tempo di mantiene freddo, pur essendo sopportabile, qualche spruzzata di acqua e nevischio. Gli svizzeri affermano che questo inverno è eccezionalmente mite.
10 febbraio
Continua a nevicare ed ha raggiunto l’altezza di 30 cm – Sartoris telefonando ieri sera a Campocologno ha saputo che suo padre non ha ancora ottenuto il permesso di riprendere il lavoro in Svizzera. Egli manifesta evidentemente il suo giustificato disappunto, anche perchè non può ricevere corrispondenza da quindici giorni. Oggi ho manifestato a Sala la mia decisione di partire per l’Italia domenica prossima. Egli non si sente di seguirmi perchè è preoccupato di quello che potrebbe accadergli in Italia a proposito delle voci insistenti che circolano qui relative a quelli che rientrano dalla Svizzera. Io non lo contrario perchè non voglio assumermi moralmente delle responsabilità, perchè giustamente la sua posizione in Italia è forse più delicata della mia. Infatti non avendo egli più alcuna attività commerciale, teme di essere forzato a partecipare a lavori oltre frontiera o quanto meno al nuovo dsercito che pare si voglia ricostruire. Sala non manca di dissuadermi perchè teme mi possa capitare qualcosa ed anche perchè perde la compagnia di un amico che da cinque mesi è stata veramente paterna! Io sono purtroppo fermo nella mia decisione perchè la vita di ozio che ho forzatamente seguito finora mi ha moralmente debilitato. Ho visto svanire la possibilità di una qualsiasi occupazione, per quanto mio padre si sia vivamente interessato presso il sig. Torricelli il quale, malgrado aver promesso a lui da oltre un mese il suo appoggio, non mi ha ancora fatto sapere la minima notizia.
18 febbraio
Le notizie che ci giungono della situazione della frontiera non sono proprio ottime: si dice che diverse fucilate si odono dalla parte italiana perchè diversi giovani del ’22- ’23 e 24 tentano di arrivare in Svizzera per sottrarsi alla recentissima chiamata alle armi nell’esercito repubblicano – Sono però fermo nella mia decisione –
19 febbraio
stamattina è arrivata la persona dal Ticino e sono ragguagliato di quanto mi occorre sapere –
20 febbraio
Ho fissato di partire domattina; riordino le cose mie che farò poi spedire a Chiasso o Campocologno. Ho salutato qualche persona di Roggwil che mi aveva usato, durante questo forzato soggiorno, qualche riguardo – Con me non porto niente: solo il commosso ricordo di due carissimi amici, che sempre in ogni momento mi furono più che fratelli .
Il viaggio
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