Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
NicaraguaData di partenza
1990Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Dopo alcuni mesi trascorsi al servizio di una Ong, Cesare Carboni traccia un bilancio della sua esperienza in Nicaragua nel 1990
Giugno: nuovi arrivi dall’Italia
Con il mese di giugno arrivarono l’inverno in Nicaragua e l’estate in Italia.
Piogge e forse un grado di temperatura in meno al di qua dell’Oceano, caldo vero e ferie al di là. Con le ferie e una situazione che in Nicaragua sembrava si stesse normalizzando, un nuovo flusso di persone e compagni si stava mettendo in moto.
Ormai io ero ben inserito nella situazione nicaraguense: politica, sociale e geografica.
Mi muovevo con facilità tra uffici vari, sedi della cooperazione, sedi del Frente, l’intricata topologia della città e dei centri vicini.
Tra i tanti progetti che prendemmo in considerazione per le brigate di quell’estate la scelta cadde su Guisquiliapa, frazione di Jinotepe. Qui avremmo partecipato alla sistemazione della strada di accesso al villaggio e tempo e lavoro permettendo alla sistemazione della piazza principale.
Il progetto aveva un costo accessibile al potenziale che i membri della Brigata potevano raccogliere prima della partenza, il Municipio era sandinista, non distava molto da Managua e le condizioni in loco erano ottimali: necessità della sistemazione della strada sentita da tutta la popolazione, grossa disponibilità alla collaborazione sia in attività che in logistica, presenza politica garantita dalla sindaca e da una cooperativa agricola.
Negli incontri che precedettero l’arrivo della brigata ci assicurammo anche su una sistemazione confortevole per i suoi membri, allo scopo di evitare le frequenti malattie e gli “sfinimenti” che in altre occasioni avevano impedito il completamento del progetto.
Michele ormai era inserito a pieno titolo nel lavoro dell’Associazione, oltre che coinquilino perfetto, e mi fu di aiuto in molti compiti. Il suo apprendistato per la mia eventuale sostituzione era iniziato.
Tramite lui conobbi inoltre una realtà nicaraguense di cui poco si è sempre parlato, quella psichiatrica.
Era arrivato in Nicaragua come infermiere specializzato in un progetto del Grt e poi un po’ per passione un po’ per amore, a fine progetto vi era rimasto per continuare volontariamente i lavori iniziati.
Mi fece visitare cliniche e centri di recupero psichiatrici, dove con le tecniche più avanzate si cercava il reinserimento sociale. Mi stupii della popolarità di Franco Basaglia e di quanto la rivoluzione fosse penetrata anche in settori che avevano difficoltà ad emergere in paesi, come il nostro, ben più progrediti economicamente. Strutture povere e mezzi quasi inconsistenti erano suppliti dalla naturalezza con cui i nicaraguensi consideravano la diversità.
Il viaggio
Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
NicaraguaData di partenza
1990Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Cesare Ciacci
Carretera Norte
Marzo, martedì 20: arrivo a Managua In strada non c’era l’aria condizionata, e la vampata di caldo...
Gli italiani nel mondo
È incredibile quanti siano gli italiani in giro per il mondo che vivono alla giornata, e...
Lettera dal Nicaragua
Venendo alle Brigate mi sto muovendo in diverse direzioni. I due progetti arrivati a San Miguelito (di...