Mestieri
meccanico, costruttore edileLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
Uruguay, Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1954Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Achille e il fratello sono arrivati a Montevideo, ricongiungendosi colà con il padre, emigrato dalla Calabria molti anni prima. Tutto appare nuovo ai due ragazzi, e si sentono pieni di speranza per il futuro.
Finalmente arrivammo all’appartamento di nostro padre. Ancora tutti eccitati, ci raccontammo a vicenda delle novità di casa e di quelle sulla nuova vita di nostro padre. Tutti e tre ricordammo in lacrime mia madre e l’amore che sentivamo per lei, ma poi ci emozionammo di nuovo parlando dei prossimi ricongiungimenti, cioè di quando ci avrebbe raggiunto anche il resto della famiglia. Il futuro che per tanto tempo avevamo atteso era di fronte a noi ora, e con infinite possibilità. Il piccolo appartamento era confortevole: c’era la corrente elettrica e l’acqua che usciva dai rubinetti, due cose che per noi rappresentavano un vero lusso in casa. Tony ed io non dovevamo più dividere il letto né tanto meno conservare i nostri abiti nei cassetti di una vetrina. Ora, ciascuno di noi aveva un letto e uno spazio proprio per riporre i vestiti. C’era un bagno che conteneva un gabinetto e una doccia, mentre un lavandino posto dietro la porta di servizio ci forniva l’acqua per lavarci. La cucina era piccola e aveva un fornello a cherosene per cucinare, ma il cibo bisognava acquistarlo di giorno in giorno nei supermercati, e quando vi misi piede, rimasi sbalordito alla vista dell’abbondanza di cibo che c’era. Era davvero una cosa incredibile!
Incredibile ma vero, fu anche il fatto che divenni il cuoco della famiglia poiché sia Tony sia mio padre lavoravano fino a tardi, e così mi ritrovai a dover fare pure i conti per la spesa. Facendo un confronto tra ciò che potevamo permetterci di mangiare qui a Montevideo e ciò che riuscivamo a mettere sulla tavola in Italia, capii che questi erano due mondi a parte. In Italia avevo mangiato il manzo in due sole occasioni, e raramente capitava di poter mangiare carne di pollo o di maiale. Qui a Montevideo, paradossalmente, c’era di tutto e la gastronomia locale, tra cui non mancavano prodotti italiani, offriva cibo in abbondanza.
Il viaggio
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