Mestieri
docenteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
Gran BretagnaData di partenza
1997Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Eccola, finalmente, la Scozia si rivela ad Antonella all’apice della sua bellezza, all’Isola di Skye sulla costa Ovest, Nord-Ovest, dell’isola britannica.
17.8.’97
Grande colazione nel B&B di Uig, c’è anche lo yogurt! Sono su Skye! Visitiamo il nord che ha la viabilità a doppio anello. Sostiamo prima per vedere i ruderi di un castello sul mare, poi per le Kilt Stones, formazioni rocciose a pieghe che ricordano un kilt scozzese, poi per visitare il castello di MacLoud of MacLoud. Non prendiamo la barchetta per le isolette su cui vivono colonie di foche perché è già partito il giro e c’è troppo da attendere per il successivo. Bello il giardino. La giornata è splendida e mi impressiona l’orografia di quest’isola davvero così pittoresca. Indimenticabile l’anfiteatro naturale e il verde brillante e il sole che scintilla tra le alghe nere della riva. Il nord di Skye è indimenticabile. Arriviamo a Portree (per la seconda volta, dopo aver concluso il 2° anello) nella caldissima luce del tramonto. Dopo cena passeggiamo nel piccolo, pittoresco, porticciolo. L’atmosfera è splendida: c’è la luna piena, il cielo nuvoloso con sprazzi di sereno, il mare piatto, azzurro e bianco di luna, i profili scuri delle “alte” montagne in mezzo al mare, le tante barchette come quella di Braccio di ferro ancorate al porto con il loro riflesso perfetto, la fila di casette caratteristiche vicino all’acqua. Mi sembra stonata la presenza massiccia degli italiani, ma si sa ormai: Skye è diventata una meta turistica e gli italiani sono ovunque. Anche noi, no?
18.8’97
Il pensiero va a Riga, al 18.8.’95, a quella squallidissima stanza (very cheap per la verità) di fronte alla stazione. Due anni dopo mi sveglio a Skye, in Scozia, con la soddisfazione profonda di realizzare qualcosa dei vecchi sogni di bambina, che si inserisce nel più generale e comprensivo desiderio di viaggiare. Forse un giorno dovrò smettere. Per allora non avrò rimpianti. Dopo l’enorme colazione in cui assaggio il porridge inglese partiamo. Anche oggi è una giornata splendente. Visito il sud di Skye dove trovo boschi e larghe montagne. Vedo i ruderi di un castello poi torno verso la terra, si fa per dire perché anche questa è terra e tutto quanto qui è isola. C’è un ponte che collega Skye ma è a pedaggio salatissimo (5.60!). Di qui al castello Eilean Donan Castle più volte visto in cartolina e finalmente localizzato. Qui scopro che ci hanno girato Highlander. Prendiamo per il nord. Mi piace il cartello stradale che insieme alle località indica “The North” “The West”. La strada che porta a Nord è più pittoresca che mai, con tanti laghi, laghetti e stagni di un blu intenso sotto il cielo azzurro pallido. L’incredibile è che anche le pozzanghere sono piccoli specchi blu intenso sul ciglio della strada. Il tempo è da Scozia in cartolina e io ci sono dentro. Un rudere di castellino emerge dal lago blu (o è un fiordo? Ma tanto qui si chiamano tutti Loch!), noi ci fermiamo per ammirarlo e per fotografarlo. Se viene è come una cartolina. Lungo la strada in piena solitudine incrociamo un gruppo di camper e li lasciamo passare. Uno è tedesco, 2 sono di Napoli, uno di Savona, l’ultimo ha la targa alfanumerica italiana, e le 2 moto che ci superano sono targate Torino! Incredibile!! Dopo una sosta alla baia di Scourie per bagnare i piedi, proseguiamo fino a Durness dove pernottiamo. Impossibile descrivere la bellezza di questo posto solitario. Siamo in un cottage chiamato Puffin (ma i puffin sono già emigrati), è piccolo, bianco coi fiorellini colorati appesi e il giardinetto; la mia finestra dà sul mare che si vede bene dopo il prato verde, il sole che sta per tramontare entra dalla botola-finestra sul soffitto. Mi piace la finestra da cui entra il sole al tramonto. Questa notte avrò sopra la testa un pezzetto di cielo stellato perché ho deciso di non tirare la tendina oscurante. La cameretta è semplice, tappetosa e arredata in modo un po’ antico. Mi piace immensamente. Non mi muoverei più da questa stanza di legno, semplice e carina, sospesa tra cielo, mare e prato. Unico neo: il ragnone all’ingresso. Ma l’ho ignorato: dopotutto è a casa sua, e casa sua mi piace molto. Per una sola notte sarà anche la mia. In strada illuminiamo un leprotto che corre nel prato e altri 3 che si sono dati convegno sul ciglio di una curva. Il tramonto è alle 8.30, è rosso, e la luna piena (se non lo è stata ieri) sorge gialla da un prato. Visitiamo le Smeo Caves di sera\notte, quelle che ispirarono Scott.
Il viaggio
Mestieri
docenteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
Gran BretagnaData di partenza
1997Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Antonella Santini
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