Mestieri
netturbinoLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1942Data di ritorno
1945Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Ulderico Sproti ha ricevuto quattro cartoline precetto, ma solo a l’ultima ha deciso di dare un seguito, recandosi presso la vicina caserma. La prospettiva è quella d’essere” mobilitato civile”.
Arrivò il giorno nove ha mattina, e non vi descrivo quello che provai, nel distacco dai miei famigliari, il dispiacere era tanto grande, che credevo di non farcela ha resisterlo… salutai tutti facendomi coraggio, mà, un raduno di nervi mi chiudeva la gola, mi sembrava di partire e che non avrei fatto ritorno…. Così, addolorato e sconfortato, mi avvicinai ha mio fratello, e gli dissi… ti raccomando, ossia, mi raccomando ha tè…. Sorveglia la mia famiglia, e informami di tutto…. Come stanno, come se la passano, e come agiscono. E lui, mio fratello, mi rispose…. Dolentissimo di questa tua partenza, per le miniere, mà, so che sei costretto e sò, che la guerra richiede tanti sacrifici, e un uomo deve affrontarli senza tristezza, e vigorosamente… perciò, parti tranquillo, e come fratello maggiore anch’io ti voglio dare un consiglio, cerca ha salvarti dai pericoli, e riguardati la salute… e quanto mia hai detto, per la tua famiglia, stai tranquillo, che farò quello che mi hai detto, perché, è mio dovere…. E ti scriverò, informandoti di come vanno le cose, e della salute di noi tutti… che speriamo che il (Signore) ce la mantenga al più che sia possibbile. Ci abbracciamo, e partii, senza rivoltarmi indietro per non farmi vedere, che anch’io avevo due lagrime agli occhi.
Giunto che fui alla Camera Confederale del Lavoro che si trovava ha Piazza Esquilino, vi trovai centinaia di altri mobilitati civili, che erano ad attendere ordini nel cortile del fabbricato, addetto alla confederazione… e frà questi potei riconoscerne una diescina che avevano fatto il milatre da permanente con mè… e gli domandai come, è èerchè, erano là.
E perché sei qua tè? Mi rispondevano…. Noi siamo mobilitati civili, e ci mandano in Germania nelle miniere di carbone, mà, non sappiamo ancora in che parte, si dice nella Saar, hoò in Lorena mà, nessuno sa di precisione dove.
Mentre facevamo queste chiacchiere, arrivò un milite che ci fece andare in un grosso salone rettangolare, dove al centro di una parete vi era una cattedra e vi era insediata una donna che si chiamava di cognome Spadoni, e spesso, dentro quel salone, si sentiva dire…. La signorina Spadoni.
Allora io compresi che quella donna rappresentava un personaggio nella confederazione anche perché al suo fianco aveva due gerarchi. Mentre che ha noi il solito milite ci fece accostare alla parete per quattro, da un’altra porta entrarono un altro centinaio di uomini… mà quelli non erano mobilitati….quelli avevano fatto la domanda per andare ha lavorare in Germania, e dovevano anche loro partire mà, non nelle miniere, bensì nelle fabbriche, poi non tutti dovevano partire.
Il viaggio
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