Mestieri
impiegataLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1990Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Rientrata in Italia dopo dieci anni di lavoro in Germania come impiegata del Ministero Affari Esteri, Maria Emanuela Galanti raccoglie le memorie di alcuni italiani emigrati incontrati in quel periodo. Tra questi: DR, ristoratore calabrese che aspetta il ricongiungimento con la fidanzata albanese
Quando il Signor DR entra nell’ ufficio dove lavoro al Consolato di Francoforte sul Meno porta con sé un raggio di sole in una mattinata grigia – nata grigia, restata grigia nonostante gli sforzi dei meteorologi che con un “Sonnige Abschnitte” in quel raggio, magari pallido, mi avevano fatto proprio sperare… Il suo sorriso è ampio, ben radicato tra un mento aguzzo ed una fronte spaziosa, i suoi modi cordiali senza essere cerimoniosi, le sue richieste all’amministrazione italiana appropriate e ben calibrate. Ma più di tutto mi mette di buon umore un curioso particolare che noto non appena si siede al suo posto dall’altro lato della scrivania: il Signor DR porta infilato al braccio un bel paniere di vimini intrecciati, imbottito sul fondo e foderato di una stoffa campagnola a scacchi bianchi e verdi, bordata di pizzo. E’ in questo panierino che egli mette indifferentemente incartamenti burocratici, primizie ortofrutticole, e filoncini di pane scuro. Ed è con la stoffa del cesto che egli coordina le sue camicie, tutte a scacchi e a mezze maniche che indossa nei quattro o cinque incontri che si svolgono nell’arco dei due mesi successivi. L’imbottitura fa ritenere che il cesto provenga da una zootecnia e che sia di quelli che servono ad accogliere i gatti, ma è chiaro che il Signor DR lo usa altrimenti, per proiettare un’immagine di bravo ragazzo di campagna. Chissà, mi sorprendo a pensare, magari quel cestino lo ha ereditato da sua nonna, che da giovanetta vi trasportava le uova… Ed è con questa immagine – quanto autentica e quanto invece artificiosamente assunta non mi è dato di saperlo – con questa immagine, dicevo, di ragazzo campagnolo, magari ingenuo ma sicuramente pulito e sano, che il Signor DR la spunta sulle autorità immigratorie di Hanau. Riesce dove molti prima di lui non sono riusciti e molti altri non riusciranno, ossia a sposare e quindi a procurare il permesso di soggiorno in Germania ad una fidanzatina albanese, appena ventenne, che lo ha aspettato lealmente e fedelmente al di là della frontiera per dieci lunghi mesi. “Una ragazza albanese mai stata in Germania prima d’ora? E dove caspita si sono conosciuti?” – direte voi – e ho detto io tra me e me quella mattina di primavera che prima era grigia e poi era verde e fresca grazie agli scacchetti campagnoli del Signor DR. Il Signor DR – ora è di nuovo davanti a me tutto compìto, con gli occhi bassi -in realtà la fidanzata l’ha vista appena due volte, durante altrettanti viaggi della durata settimanale in cui si è recato in Albania precisamente con lo scopo di conoscerla. Dopo un fallimentare matrimonio con una donna tedesca, che non se la sentiva di lavorare gratis nel ristorante del marito, il Signor DR – è in Germania da vent’anni e, anche se non sembra rendersene conto, proviene dalle zone della Calabria di antica dominazione albanese – per trovare moglie (leggi : “forza-lavoro gratuita”) si è rivolto di nuovo alla sua famiglia in Italia. A suo cugino, che ha sposato una pugliese, che gestisce un ristorante sul Gargano, dove lavora una ragazza albanese che ha un’amica, che … Che, che, che… : più veloce di un e-mail, più efficace di un qualsiasi motore di ricerca in Internet, per il Signor DR ha funzionato il passaparola in famiglia, il tam-tam arcaico della comunanza di stirpe, il richiamo forte e materiale del bisogno economico. Altro che “web” ! Penso a certe chiacchiere, purtroppo non soltanto salottiere, sulla presunta fine dell’era migratoria che avrebbe ceduto il passo all’era della globalizzazione. Penso ai trionfali bollettini di borsa sull’avanzata delle nuove tecnologie, ma più di tutto penso a quel fatidico 2020 o 2040 quando, secondo i pronostici di certa cibernetica d’oltreoceano, le macchine cominceranno autonomamente a pensare … Dove cominceranno a pensare le macchine ? Certamente non in Albania o in Puglia, e nemmeno ad Hanau. E cosa penserannno quelle macchine del matrimonio del Signor DR ? Forse che è un matrimonio d’interesse fatto per assicurare lavoro a basso costo al ristorante gestito dal Signor DR da una parte e per assicurare il permesso di soggiorno in Eurolandia dall’altra ? Un matrimonio lontano da quell’amore cosmico che ci avvilupperà tutti nel cyberspazio ? Difficile non pensarlo, anche in questa grigia mattina- nata grigia e tornata grigia, di un aprile in Germania, ma difficile dimostrarlo anche e soprattutto per chi quel permesso di soggiorno finirà poi col rilasciarlo … Certo, il Signor DR è scaltro, scaltro e sensibile : ora sembra leggermi nel pensiero. Ammiccando compiaciuto, stringendo nelle mani il certificato di capacità matrimoniale fresco d’inchiostro, mi saluta con imprevedibile, secco, malizioso “Non si sposavano forse così anche i nostri nonni ?” che mi lascia per un momento letteralmente senza fiato e quindi senza risposta.
Il viaggio
Mestieri
impiegataLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1990Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Maria Emanuela Galanti
Il peschereccio abbandonato
È con Giacinto che decido di scrivere dei miei incontri con gli emigrati italiani in Germania....
Quattro figli senza amore
Paolina non l’ho incontrata ad un tavolo d'ufficio ma ad una mensa conviviale, una tavolata lunga...
Consulenza matrimoniale
Luisa arriva alla mia scrivania circondata da un gruppo rumoroso di persone che all'inizio mi sembrano...
Il male minore
Di Vittorio mi è rimasta una fotografia sfocata, una vecchia foto di passaporto : lui vestito...