Mestieri
casalingaLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
MadagascarData di partenza
2003Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Durante un’escursione nelle foreste del Madagascar, Paola Maccioni prende una storta al piede: è costretta a essere trasportata a braccia fino al primo villaggio dove con un po’ di riposo e un’aspirina può rimettersi in piedi. Una fortuna, visti i paesaggi meravigliosi che l’attendono lungo il cammino.
Buongiorno del 12
… sono in una casa tipica Zafimaniry: TRANOMERA – (casa rossa): è la casa sacra del villaggio, qui si compiono tutti i riti sacri dalla nascita alla morte. Ogni parte della casa ha un suo significato “filosofico” e rituale. È costruita in legno prezioso senza l’uso di alcun chiodo o ferro. Anche il rapporto matematico ha un suo significato. Il pilastro in mezzo alla stanza d’ingresso si chiama herì ed è intagliato con i disegni tipici Z così come tutte le sedie e gli sportelli delle finestre. Abbiamo camminato x 1h x arrivare qui: il posto si chiama ITAZONANA che è il nome della grande cascata che sta davanti. Si entra in casa mettendo avanti il piede dx. Gli uccelli sul tetto rappresentano la gente lontana, gli emigrati… Sono distesa sullo stuoino x terra, con la caviglia fasciata xké ho preso una storta nella foresta e ci ho camminato sopra + di 3 ore. Quando il villaggio era in vista mi ha preso in braccio Michele (meno male che sono leggera!) e poi, visto che siamo caduti, mi hanno portato 2 portatori a turno. Però al villaggio ci sono voluta arrivare sulle mie gambe xké mi vergognavo troppo! La pomata che mi hanno messo mi ha fatto allergia, ma Maddalena ne l’ha tolta con l’aceto. L’aspirina ha fatto effetto e non sento + dolore; il panino al salame mi ha ristorato e ora ascolto la messa, qui dalla stanzetta al 2° piano, con due candele e la pila accesa xké sono le 6 ed è quasi buio. Questa è una casa di fango e legno, le altre cose del villaggio sono in legno con il tetto di foglie di bambù e canna da zucchero. Domani spero di poter fare delle foto e di stare meglio xké mi aspettano altre 2 ore di cammino x tornare a AMBOHIMITOMBO, il villaggio dove abbiamo dormito ieri… ieri, abbiamo cenato (io poco) e poi abbiamo dormito… cenato x terra sulla stuoia e dormito x terra, sulla stuoia, sveglia alle 6, colazione e poi Michele, Andrea, Maddalena, Elisa e io, accompagnate da 3 guide locali abbiamo fatto la strada della foresta… ci siamo fermate alla cascata e alla casa e lì ho iniziato a scrivere! Siamo scesi ai piedi della cascata che ha un salto di 120 m! ed è bellissima e poi… foresta, foresta, foresta, mettendo un piede dopo l’altro, uno esattamente davanti all’altro! e questo la dice lunga sulle dimensioni del sentiero! Ho beccato tutte le spine possibili e inimmaginabili e mi fa male il sedere dalle cadute, anche perché le mie scarpe… saranno anche GUESS ma hanno la suola totalmente liscia!… gli altri non se la passano meglio, però! siamo entrati più e più volte nell’acqua dei fiumi, fino alla vita, x guadarli alle 11,30 ci siamo fermati in un campo di canna da zucchero x mangiare qualcosa, alle 12 eravamo di nuovo in marcia e ancora foresta, foresta e qualche volta senza sentiero! neanche quello striminzito!, una volta abbiamo avuto paura… abbiamo perso la guidal… comunque all’ennesimo fiume abbiamo gridato di gioia: un ponte! Poi quando l’abbiamo visto meglio!! tronchi d’albero di varie dimensioni “appoggiati” su due rocce, una delle quali in mezzo al fiume a circa 1,5 m d’altezza! Toghissimo! io non ho avuto nessuna paura e sono passata da sola, Andrea ha avuto le vertigini e la Madda ha voluto la mano! E poi ancora foresta, sali e scendi di colline e acqua e foresta… sentieri di contrabbandieri abbiamo trovato due o tre buche di TOKA (acqua vite di canna da zucchero… ma perché non ci sono andata ieri!!!) Andrea e Miki mi hanno procurato 5 sigarette! Che bravi! Questa volta è colpa di d Paolo se fumo: è lui che me le ha fatte comprare! Questo villaggio si chiama AMBONIMANAJAKA. Anche qui ci sono ZAMMANIRY… la particolarità di questa tribù è che non amano camminare in pianura (!) -non me n’ero accorta! E poi non hanno la più pallida idea del tempo! Siamo arrivati qui intorno alle 5!! Avevamo detto 5/6 h di cammino! Io ho rallentato solo le ultime 3 ore!! Armando, ti AMO. (lo so che sono scema!) vorrei essere a Mostar e farmi coccolare (ma tu lo faresti?!) Sto facendo il pieno di emozioni… e sono distrutta dalla stanchezza… a dopo o a domani, non lo so! a ora! Sono a letto, gli altri stanno cenando, io me ne sono andata xké Angela mi ha fatto girare le scatole: già ieri notte era seccata xké stava mangiando il pane con la marmellata… serve x la colazione!… poi il fatto che io non mangiassi il pollo e il brodo non era importante!… ora, invece è venuto l’ornino che ci deve portare indietro e io ho detto che non voglio essere portata in braccio… apriti cielo!… non puoi rallentare il gruppo! Non dobbiamo stare ad aspettarti ne ho le scatole piene! Rido se domani se la storce lei la caviglia… e poi davvero non ho fame… voglio rivivere i giorni di Mostar e sentire la tua voce… BUONANOTTE
Il viaggio
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MadagascarData di partenza
2003Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Paola Maccioni
Felice tra i bambini
È il momento di fermare il pensiero, di fermare il tempo e le emozioni sulla carta....
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- Sveglia alle 5,45! 1° agosto 2003 Mi sono svegliata ben riposata, e sono andata alla messa...
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