Mestieri
operaiaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1938Data di ritorno
1940Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)La famiglia Morselli è molto numerosa, e versa in precarie condizioni economiche
La famiglia era composta da nove persone: i genitori e sette figli, di questi io ero la penultima e avevo otto anni. In quel periodo, mi riferisco all’anno 1938, la vita era molto difficile perché c’era poco lavoro, i soldi non bastavano mai per soddisfare il puro bisogno di sostentamento per una famiglia numerosa come la nostra. Mio padre, a quell’epoca, era già andato a lavorare in Africa Orientale per due volte e dopo aver pagato i debiti in bottega, era già pronto per una nuova emigrazione. È stato per questo motivo che ha deciso; dopo essere stato informato di questa spedizione per famiglie intere, di iscriversi per la partenza dei Ventimila per poter stare tutti assieme. I più grandi dei miei fratelli, che erano già maggiorenni, sono venuti via un po’ malvolentieri perché le dispiaceva lasciare i loro amici e amiche. Anche per mia madre è stata una partenza sofferta, lasciava la sua mamma in età, una sorella ammalata e il nipote senza padre, purtroppo sembrava se la sentisse la loro fine, sono venute a mancare tutte e due durante la nostra assenza. Il nipote è finito in un collegio, quindi per lei i pensieri sono cominciati subito.
La più grande dei miei fratelli era Azzurra, aveva diciannove anni e faceva la sarta come aiutante e negli anni addietro, per imparare un mestiere, non si percepiva nessuno stipendio. Irio ne aveva diciotto e andava a lavorare da un contadino ma la paga era poca, perché in certi periodi, per ricompensare il lavoro, stava lì a mangiare e dormire. Giocasta ne aveva sedici e aveva già fatto due anni di mondariso in Piemonte, però la campagna durava solo trenta o quaranta giorni e l’annata era tanto lunga. Ivo ne aveva quindici, faceva qualche giornata da un contadino che abitava poco distante, in cambio di un po’ di legna e qualche grappolo d’uva alla sua stagione. Ada ne aveva tredici e accudiva mè che ne avevo otto e Rodolfo che ne aveva quattro, quando la mamma e la Giocasta facevano qualche raro turno in campagna.
Prima di partire, che è stato il venti ottobre, abitavamo a Fossoli, una frazione nel comune di Carpi, provincia di Modena. Noi eravamo in un gruppetto di case dove vi era la sala da ballo e la bottega di generi alimentari gestita da una certa signora Ida. Questa signora è stata molto buona con noi, nel senso che ci faceva credito e noi cercavamo di prendere l’indispensabile, ma con tante bocche da sfamare il conto diventava sempre troppo lungo per le nostre possibilità.
Vendemmo quei pochi mobili e suppellettili che avevamo, tenemmo la biancheria e la macchina da cucire che fù molto utile per mia sorella maggiore per fare qualche capo per noi e per gli abitanti del paese.
Il viaggio
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