Mestieri
assistente tecnico, contadinaLivello di scolarizzazione
diploma scuola media superiorePaesi di emigrazione
Sud AfricaData di partenza
1996Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Francesca e la compagna, Sandy, hanno subito un’aggressione in un campeggio situato in una regione remota del Sudafrica, nei pressi di una località chiamata Mpande Beach. Denunciano l’accaduto e la comunità locale individua i colpevoli, che vengono processati secondo le usanze locali.
Sono presenti diversi ragazzi ed è arrivato anche il figlio del capo con il cappello di leopardo, il ragazzo con il gilet. C’è un unico quadro appeso alla parete di fronte alla porta, impossibile non notarlo, un Gesù Cristo con in mano un cuore avvolto da una corona di spine. La porta viene chiusa e trovo faticoso descrivere cosa succede qui dentro. Il giovane zoppo viene legato per tutto il corpo da due uomini con una fune a stringere. Poi è Elliot che se ne occupa. La fune viene stretta in diverse occasioni ed il ragazzo si contorce, raggomitola con gli occhi allucinati. Elliot è sopra di lui implacabile, lo sovrasta, lo colpisce. Non perde il controllo, è inflessibile. Tutto questo accade di fronte a me, tutto questo accade di fronte a me. Non ho pianto quando sono stata picchiata, non ho pianto durante l’attacco, non ho pianto il mattino scoprendo le condizioni in cui mi trovavo, ma questa tortura è per me troppo, il cuore mi si spezza. Nelle mie visioni non potevo immaginare niente del genere, non potevo concepire niente del genere. Non riesco a trattenermi ed inizio a piangere e pregare e gridare che smettano: “Please, stop, stop, please” Nel frammento di un attimo, tutto si ferma, il mondo sparisce, si crea un vuoto intorno e tutto si muove al rallentatore: Elliot si volta verso di me, siamo noi due soltanto completamente insieme, possiamo sentirci in profondità, siamo uno nell’altro, i cuori confusi nella tenerezza, stretti nella compassione. Lui si ferma, senza perdere il contegno di fronte a tutta la compagnia dei presenti, ma posso sentire il suo imbarazzo, lui vuole essere un uomo giusto. La mia reazione non era prevista, loro sono orgogliosi di dimostrarci con quale severità è trattato chi deruba o fa del male. Comprendo queste modalità poiché sono condivise dalla mia famiglia paterna, ma penso esistano altre vie più equilibrate per ottenere giustizia. La voce del capo giunge con chiarezza fuori dal nostro campo e ci riporta alla stanza, alla situazione che stiamo entrambi vivendo: “Sei nostra ospite, devi lasciare fare a noi” Sandy mi scuote: “Il ragazzo stava confessando”. Ora con calma Elliot si rivolge ancora al nostro assalitore, legato, stretto, dolorante, ma questo non oppone più alcuna resistenza ammettendo che è stato lui ad aggredirci, poco dopo rivela il nome anche del terzo complice e subito alcuni partono sulle tracce di questo, anche se è ormai già buio. Sono sconvolta. Il mio cuore soffre, il mio spirito soffre in seno a questa comunità che vive le sue regole e ruoli e visto che mi sono rivolta a loro non sono certo nella posizione di interferire con i loro usi.
Il viaggio
Mestieri
assistente tecnico, contadinaLivello di scolarizzazione
diploma scuola media superiorePaesi di emigrazione
Sud AfricaData di partenza
1996Periodo storico
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