Paesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1936Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Nella corrispondenza intrattenuta dalla madre Anita con gli amici incontrati dal figlio Mario Ponzi prima di morire in Francia durante l’esilio, spunta la testimonianza di Anna, un’amica di famiglia, capace di ricostruire gli ultimi passaggi cruciali della vita di Mario.
[Stains] 10 settembre 1945
Cara Anita,
E’ con una profonda emozione che lessi la tua lettera, che ho ricevuto il giorno 8 corr. in questi 2 giorni ho pensato come debbo fare per accontentarti per tutto quello che mi domandi a giusta ragione e la cosa un po’ difficile ma io ti giuro che assieme a Edoardo metteremo tutte le nostre buone volontà e riusciremo a mettere il tuo cuore un’ po in pace spiegandoti tutto quello che riusciremo a sapere. Più sopra ti ho detto che è un po’ difficile perche io pure come te mal grado fossimo in corrispondenza col tuo povero Mario non abbiamo più saputo nulla di lui, e la notizia della sua morte noi l’avemmo da Parma. i Molvina che me [l’ho] scrisse. Ed ora ti spiegherò come andarono le cose. Tu sai che Mario venne direttamente a casa mia, quando venne in Francia
Io e mio marito l’accogliemmo come uno della nostra famiglia e restò con noi una quindicina di giorni. Poi ando a Parigi in casa di amici che aveva conosciuto qui da noi ci restò qualche mese tutte le domeniche veniva a casa nostra, e passava tutta la giornata con noi era molto affettuoso e adorava Marisa. In questo frattempo la sua salute non era [tanto] buona e un giorno mi scrisse che era all’ospedale Sant’antime. mi recai subito a trovarlo e mi disse con una grande franchezza che disgraziatamente era affetto della terribile malattia che aveva colpito suo fratello, anzi ricevette appunto in quei giorni la notizia della morte del povero Carlo. Rimase forse 2 mesi all’ospedale poi sorti e rimase ancora qualche mese a Parigi nell’attese di essere inviato in un Sanatorio. questo fu nel 37. In questo periodo veniva sempre a trovarci. Non ci mancava nulla aveva amici affezionati nel partito e conoscenti italiani i quali le volevano molto bene. Quando io nel 37 venni a Parma lui si trovava gia in Sanatorio e ci scriveva che la sua salute era assai migliorata, mi raccomandava caldamente di non dirti niente e che tu non dovevi sospettare della sua malattia. Perché cara anita, tu lo sai vero? tuo figlio aveva un’adorazione per te, quante volte ha parlato della sua mamma eri una santa per lui e ti adorava. Se Iddio mi farà la grazia di rivedere ancora i miei e la mia vecchia città ti racconterò a voce tante cose di lui. Dunque […idendo] alla sua esortazione di non dirti nulla, il tempo passò cosi un’po veniva a Parigi un po in sanatorio, finche la maledetta guerra scoppiò. Mario ci scriveva sempre finché arrivò nel 40 l’occupazione tedesca nella Francia. Non so se hai saputo ma da quel momento la Francia era tagliato in due noi a Parigi eravamo in Francia occupata, lui invece era assai lontano da Parigi ed era in zona libera, sicché invece di lettere era obbligato scrivere cartoline in franchigio, con poche parole, finalmente un giorno ci scrisse che la sua salute peggiorava e faceva capire che poverino era alla fine, e questo fu nel 42 poi non si seppe più nulla finché da Parma ricevetti la terribile notizia. Fummo addoloratissimi perche lo si amava poverino e poi io pensavo a te allo strazio del tuo cuore. Quante volte ho pensato a te e mi dicevo che se avrò la fortuna di venire ti porterò un piccolo ricordo suo che fece colle sue mani. Lo inviò a me ma io te lo cederò con tutto il cuore.
Pero cara anita, ci deve essere un’errore in quello che mi scrivi non deve essere morto a Parigi, abbiamo già in questi due giorni cercato sull’annuario telefonico la casa di salute di (Grigny) ma a Parigi non esiste noi intanto scriveremo a Hauteville al sindaco domandando se nel mese di aprile del 42 hanno dichiarato il suo decesso. Tu intanto guarderai il timbro della posta della lettera che ti ha inviato Martini e il missionario io sono quasi sicura che non è più venuto a Parigi perche era gia molto grave quando mi scrisse l’ultima volta. Uno di questi giorni mio marito andrà alla Casa dei Missionari a Parigi e cercherà il Padre Macca. Insomma faremo tutto il possibile per sapere qualche cosa. Martini deve essere stato pure lui malato nel medesimo sanatorio come si fà a trovarlo, e non so a Parigi con chi era in relazione, […] in corrispondenza, ho provato nei tempi passati domandare a quelli che l’hanno conosciuto se avevano saputo qualche cosa ma nessuno sapeva della sua morte sono io che l’ho annunciata. Non posso trovare mia cara anita parole di conforto per te troppo crudeli sono le perdite che hai fatto e prego Iddio che ti dia coraggio e che lenisca il tuo atroce dolore. Dunque rispondimi subito e dimmi da dove sono venute le due ultime lettere e quelle che ti hanno annunciato la sua morte
Sono lieta sapere che il marito Lina sia rientrato perche a quest’ora sarà certamente vicino a voi. Dammi notizia di Maria e famiglia, che spero in buona salute. Saluti a Lina e un bacio al suo [bimbo]. Saluti da Marisa e Edoardo
Tua amica Anna
P.S. Noi abbiamo seguitato a scrivergli ma nessuno ci rispose pensavamo che fosse causa della guerra in quel momento c’era una gran confusione tra le 2 zone l’occupata e la libera.
Il viaggio
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