Mestieri
minatoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
BelgioData di partenza
1951Data di ritorno
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Prima di esser assegnato alla sua “mina”, Raul deve passare il controllo medico di rito.
– La mina è quella là – m’ indicò un vecchio minatore: – la vedi? – I pozzi avevano due grandi ruote e la corda in diagonale. Uno grande e uno piccolo. In breve tempo affardellai nozioni su nozioni e consigli: «Scappa, – mi dissero – Scappa che sei ancora in tempo. Il Belgio l’hai visto, no? Va’ a fare il ladro. Almeno se ti va bene campi da Dio e se ti va male vivi protetto e nutrito senza polvere nei polmoni. Scappa scemo».
No. Devo andare fino in fondo, perdio! L’ospedale era lì poco distante. Ci fecero un sacco di visite e ci prelevarono il sangue. Eravamo tutti nudi. E le donne non se ne andavano. Quando il dottore mi disse «spogliati e voi anche», mi misi a petto nudo. Gli altri mi imitarono. «Ho detto spogliarsi tutti. Giù le braghe». E si restò in mutande. Dietro a me si sentì bisbigliare: «Mandassero via le donne, almeno». Ma non le mandarono via. Erano tutte infermiere o dottoresse che scrivevano tranquille. Il dottore con un ordine mi buttò giù le mutande e restai nudo. Per istinto misi le mani là e coprii. La dottoressa bella venne da noi con le cartelle in mano, le diede a un’infermiera seria che doveva scrivere i dati che l’altra le dava. «Voi come vi chiamate?». Le dissi il nome. «Francè?» «No Italia». L’avevo ingannata col nome. Mi toccò dappertutto e anche là con grande piacere, mettendomi due dita sotto le scatole per trovarmi qualcosa. Tempo sprecato, glielo volevo dire che in marina si è sani del tutto. Mi toccò ancora e il becco cominciò a reclamare. Misi una manina innocente a riparo di tanto scandalo.
Dietro di me si cominciò a sbuffare. Dissero che ero a posto. Cominciai a vestirmi avendo cura di non essere svelto per vedere il Meridionale come si sarebbe comportato allorché le dita… lo prevedevo: si alzò il vento di tramontana, si accese tutto in volto, e questa volta anche la dottoressa s’imbarazzò e si confuse di fronte a tanta ammirazione per lei. Non capiva che noi siamo bolliti e salati dal Mediterraneo. A simili cose i nordici non ci sono abituati. Da noi le dottore curano appena i bambini o cavano tonsille. Meglio fare la calza.
Il viaggio
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BelgioData di partenza
1951Data di ritorno
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Raul Rossetti
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