Mestieri
militareLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)La guerra con l’Etiopia è terminata, Luigi Pratesi è sulla nave che riconduce lui e i suoi commilitoni in Italia. Incornicia il momento con un racconto dai torni lirici e intriso di stilemi propagandistici.
Il mediterraneo, il mare nostrum dei romani, emana un’aria tutta famigliare, ancora pochi giorni di navigazione e poi, in uno splendido tramonto, si profila all’orizzonte la Madonnina del Porto di Messina. Man mano che s’entra, s’attraversa lo stretto, pare essa si protenda in una benedizione, in un abbraccio materno. E’ la benedizione e l’abbraccio di mamma Italia soddisfatta del nostro operato. Scompaiono con le tenebre le vette boscose, piene di misteri mussoliniani della Tirreno-ionica Calabria. La nuova alba sorge per il vogante «Lombardia» nelle acque napoletane. La festa popolare per il nostro arrivo non è degna di menzione, strano per la Napoli che tanto ci onorò alla partenza, privi di entusiasmo sono gli organizzati convocati presso la stazione marittima. A sera si salpa per Livorno dove si ormeggia al mattino del 9/7/1936. È la nostra terra che ci riceve, la ridente Toscana che tributa i giusti onori ai suoi figli migliori. Pullulano barche e canotti sotto le murate del «Lombardia» parenti e conoscenti vorrebbero invadere il ponte. Non si può. A tempo opportuno sarà concesso ai parenti degli ufficiali salire a bordo, di più non è possibile. Tra i manifestanti c’è mio fratello U. Verso le due pomeridiane è completo lo sbarco; il reggimento è schierato sulla banchina. Salve di artiglieria annunciano l’arrivo di S.M. il Re d’Italia Imperatore d’Etiopia, dalla villa di San Rossore. Ci passa in rivista sul posto e poi va a raggiungere l’Augusta consorte sul podio Reale preparato lungo il corso principale della città, da dove passerà sfilando in parata il fiero 70° fanteria. Un tappeto di verde funge da guida su tutto il percorso cittadino, una pioggia di fiori protegge i fanti dal dardeggiare del sole, per tutta la durata della sfilata. Bimbi, vecchi, donne e uomini sono alle finestre, ai balconi e a uso di siepe sui marciapiedi. Acclamano fino all’ossessione, chiedono molte notizie, offrono fiori con rinfreschi di ogni sorta, toccano come indumenti sacri gli abiti dei militari reduci che passano loro vicino. Dagli occhi di tutti appare una indescrivibile commozione che tocca profondamente il cuore di ognuno di noi e vi depone una gemma che rimarrà brillante per tutta la vita di chi visse quel giorno.
Il viaggio
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