Mestieri
meccanicoLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
TanzaniaData di partenza
1980Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Un esempio dei numerosi lavori prestati da Anselmo in Tanzania, durante un soggiorno in cui ha preso parte attiva a una missione umanitaria.
Al mattino c’era un piccolo rivolo d’acqua e gli abitanti del villaggio vi facevano i loro riti, ma quando spuntava il sole, c’era soltanto un po’ di umidità. Visto quel che si poteva fare, siamo ritornati a casa per preparare il materiale. Abbiamo preso un tubo della lunghezza che dalla sorgente arrivasse sino ad una piccola fossa (dove venivano fatti i loro riti), mezzo sacco di cemento e sabbia, un bidone da cinquanta litri con il suo rubinetto e siamo ripartiti per il villaggio. Là ci aspettavano con i cavalli e siamo arrivati alla collinetta miracolosa. Con una cazzuola ho allargato un incavo in quella roccia sabbiosa facile da lavorare, abbiamo dato la pendenza al tubo in modo che l’acqua arrivasse con facilità alla fossa dei riti, abbiamo sistemato in essa il fustino in modo che l’acqua scendesse dentro, poi con il cemento ho sigillato l’inizio del tubo nella piccola fossetta che avevo scavato e dopo cinque minuti l’acqua scendeva nel bidone. Feste di gioia e con una croce hanno benedetto l’acqua. Siamo stati invitati a casa del capo villaggio con le stesse cerimonie e le stesse cose; lavaggio delle mani, erba a mo di tappeto per terra, pelli di pecora ai lati della stanza per sedersi e così via. Alla fine il capo villaggio ha permesso a Pier Luigi di fare la fotografia a me con tutta la sua famiglia. Pier Luigi mi disse che anche nell’interno di quel villaggio eravamo i primi bianchi ad entrare. Anche lì l’entrata era una sola e tutto il villaggio era chiuso da una siepe. Anche lì saluti e ringraziamenti a non finire. Per me quei lavori erano un passare il tempo, ma per loro erano importantissimi. Devo essere sin-cero, per me era tutto molto gratificante, ma tutti quei complimenti erano persin troppi. E così i tre mesi sono finiti. La sera prima della partenza hanno voluto fare una festa per il congedo a casa delle suore; avevano fatto anche il gelato al cocco, i pasticcini ed il the che non man-cava mai. Discorsi di ringraziamento e molte richieste di ritornare ancora. Padre Michele mi ha fatto una proposta: di andare in Italia, restarci per tre o quattro mesi, poi telefonargli o scrivere che sarei ritornato; lui mi avrebbe fatto pervenire il biglietto aereo per altri tre mesi, continuando così di tre mesi in tre mesi. La proposta era più che allettante, non ho detto di no, ho detto: mai dire mai, ma in Italia avevo un altro lavoro da fare. Era nata Ilaria la mia nipotina e io dovevo fare il nonno a tempo pieno. Così tutto è finito quella sera in cui le suore hanno fatto il gelato al cocco.
Il viaggio
Mestieri
meccanicoLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
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1980Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Anselmo Capra
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