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Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)È il giorno del ritorno in Italia dalla Libia per Giuliana Polvani, undicenne che ha appena dovuto separarsi dal padre, rimasto in Africa per servire l’esercito. Perché il 10 giugno del 1940 è anche il giorno dell’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale. Le cattive notizie però non sono finite per Giuliana e la madre.
Si giunge al porto di Napoli dopo tre giorni di navigazione. Qui comincia, anzi prosegue per noi, la “Via Crucis”. Devo premettere un fatto: il giorno antecedente allo sbarco a Napoli, la mamma è costretta a chiamare il guardiano della nostra cabina, per farsi aprire una valigia legata troppo forte con una cinghia. Da questa toglie alcuni indumenti e, da un borsellino dove aveva riposto tutti i risparmi di casa, toglie i soldi e porge 5 lire, (una lauta mancia di allora) al guardiano. Il borsellino lo rimette tranquillamente in valigia che fa richiudere sempre dal medesimo dicendogli: – L’aspettiamo domani mattina allo sbarco per scaricare le valigie. – Sissignoral… risponde lui con la mancia in mano.- Arriviamo dunque a Napoli. Siamo in cabina nell’attesa del guardiano napoletano. Aspetta aspetta… si faceva tardi… Erano ormai sbarcati tutti e noi lì… rischiavamo di ritornare a Tripoli (magari!) con i soldati che la “Duilio” portava laggiù. La mamma e la zia corrono in cerca di aiuto per poter uscire dalla nave con le valigie (almeno con quelle!…). Sul ponte troviamo un facchino. Mettiamo piede nel porto di Napoli, ma del guardiano neppure l’ombra! Sono pronti i militari per Tripoli. Arriviamo a Monte San Savino dopo una notte intera in viaggio in treno. E’ la mattina del 10 Giugno 1940. Ricordo farsi verso di noi, nella piazzetta della “fontina”, la figura della nonna Rosa… “alta, solenne, vestita di nero… nell’ondeggiare dei candidi capelli…”. Non la rivedevamo da sei anni. (dal 1934 papà non riusciva ad avere una licenza continuata). La nonna svernava a Castelnuovo Berardenga (Siena) dalla zia Assuntina, sua figlia. C’era anche lei ad attenderci. Al vedere il nostro bagaglio chiede:- E’ tutta qui la tua roba?-. —Sì — risponde la mamma.
E’ l’ora di aprire le valigie. Mamma fruga, tira su, svuota… il borsellino!… il guardiano!… sparito!…La disperazione. – “Nino” mi aveva detto di portare i soldi addosso ed io ho preso solo quelli per il viaggio per paura di perderli!…-, diceva la mamma in lacrime. – Proprio in treno stanotte mi hanno detto che alla biglietteria di Napoli ci hanno truffato 50 lire, almeno potevamo avere quelli ora! Nel pomeriggio del 10 Giugno 1940, alle ore 16, tutti in Piazza Gamurrini per ascoltare la dichiarazione di guerra. Per noi era già cominciata a Tripoli.
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