Mestieri
minatoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
Stati Uniti d'AmericaPeriodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Antenore è allo stremo delle forze.
Oramai la via d’usita era chiusa dambo le parti da quest’aria ossigenata non rimaneva altro che rassegnarsi andare dove l’aria era meglio aspettare che qualcheduno dal di fuori venissero in nostro soccorso prima della nostra morte. Nel nord vest non era il posto da fermarsi perché l’aria non ce nera e allora abbiamo deciso di tornare di nuovo a dove eravamo prima cioè nel secondo vest. Per ritornare indietro nel secondo vest abbiamo fatto la medesima strada di prima.
La mia penna non è abbastanza forte per descrivere la fatica che feci per passare il 7 Nord. Ero così debole, fame sete, stanco che a stento poteva alzare le gambe e dicevo tra me. Ma come mai un uomo della mia età essere ridotto in questo stato: no non potevo credere a me stesso. Ma eppure era vero, mi sforzavo a camminare ma le forze sempre diminuivano. Feci alquanti passi ancora poi tutto ad un tratto mi parve che qualcheduno mi avesse dato un colpo di elettricità. Mi pareva che tutta la terra girasse chiusi gli occhi e rotolai per terra come corpo morto. William Clellan un mio amico che camminava appena davanti a me nel sentire il corpo si voltò indietro tutta un tratto mi domando. Come mio amico Quartaroli ti senti male com’è che sei caduto. Udii queste parole ma non ebbi la forza di rispondere. Mi si avvicinò mi aiuto ad alzarmi e mi domando di nuovo. Ma come stato questo ti senti male. Rammucchiai tutte le mie forze risposi niente mi è venuto un capogiro non è che debolezza. Gli altri compagni erano tutti avanti che camminavano in nessuno si accorse di quanto mi era caduto solo Clellan.
Sono stato seduto un poco poi incominciai di nuovo il cammino. Finalmente arrivai nel secondo vest dov’era il resto dei compagni appena giunto mi gettai per terra ero così stanco che non ne potevo più, ero agli estremi chiusi gli occhi incominciai a dormire, e se i miei compagni mi avessero lasciato avrei dormito il sonno eterno. Cosa, qualc’uno mi domando cosa era successo allora Clellan gli raccontò di quanto mi era accaduto. Tutti cominciarono a farmi coraggio e che non era niente. Il coraggio ce l’avevo ma mi mancavano le forze nemmeno viera speranze di riacquistarle in quel posto. In quella posizione si respirava abbastanza bene e certi momenti l’aria era più forte del solito era l’aria ossigenata essendo più pesante dell’aria pura spingeva avanti quest’ultima. Sarà stato le otto ore sempre del giorno 13 di sera e si incominciava ad avere appettito. Un giovinotto italiano a nome Ruggeri Buonfilio fece la proposta di uccidere un mulo, ma Volter Vait disse che prima di ucciderlo di aspettare all’indomani è che tutti si resisterà fino a quel dato tempo e che forse saressimo sortiti prima della mattina seguente e il meglio che possiamo fare di passare tutte le piazze di lavoro. Io ho visto un buon numero di minatori che sono andati fuori senza la bocchetta forse hanno sempre qualche avanzo del desinare e qualche poco d’acqua. Francesco Zanarini, Clellan e Ruggeri Buonfilio furono i tre che passarono in rivista tutte le piazze e dopo un paio d’ore di assenza ritornarono con una fetta di pane e una mezza bottiglia d’acqua. Eravamo 21 tutti affamati e languidi da la fatiche con questa po’ di grazia.
Il viaggio
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