“L’Angola 1976”

Sul Journal de Angola del 2 Novembre appare la notizia che l’Alitalia presenta “L’Angola 1976” vista dalla pittrice italiana Bianca Maria Taffoni facendo presente che il giorno 3 Novembre, nel Museo dell’Angola verranno esposti i quadri della pittrice.

3 Novembre 1976

Marco, Bianca Maria ed io, di buon mattino, passeggiando come al solito sulla riva, raccogliamo alcune conchiglie e poi ci tuffiamo in acqua. Marco che nuota molto bene è già lontano.

Le onde alquanto movimentate si riversano sulla spiaggia ma questo non impensierisce affatto Marco che si gode la sua bella nuotata, seguito poco dopo da sua madre anch’essa buona nuotatrice. Usciti dall’acqua passeggiamo ancora sulla riva del mare dove poco più in là incontriamo alcune donne con i loro bambini che armeggiano con grossi coltelli sul pescato: vediamo diversi pescecani e fra questi un pesce martello che Marco cerca di sollevare. Con abilità una donna estrae dal pescecane il fegato mentre noi guardiamo incuriositi. La mattinata passa velocemente. All’ora di pranzo ci ritroviamo in compagnia dei Signori Rendina. Ricordiamo che alle ore 16.00 dobbiamo essere al Museo per la mostra di Bianca Maria. Il Dr. Rendina mi sussurra che comprerà un quadro ma non lo vuol far sapere alla moglie. Mentre siamo davanti al Museo, mezz’ora prima dell’apertura, vedo venirci incontro, con un po’ di affanno la moglie dell’ambasciatore italiano che mi dice: Signor Serroni la mostra è cancellata. Ora non si faccia vedere, qui dinanzi al Museo. Il Rappresentante Alitalia sta compromettendo le relazioni tra i due Paesi perché ha organizzato la mostra proprio oggi, 3 Novembre quando nello stesso Museo ed alla stessa ora si celebra la festa popolare comunista! Sottovoce dice: E’ da fucilare. Tutto è rimandato ad altra data da concordare. Buona sera.

Bianca Maria è la prima a dire: ritorniamo in Albergo! Lei e Marco, con i Signori Rendina ed altri amici italiani ritornano al Panorama mentre io mi intrattengo nei pressi del Museo.

Alcuni Ambasciatori e funzionari di rappresentanze estere vengono cortesemente invitati dall’ambasciatrice a ritornare nelle loro residenze perché la mostra è stata rimandata. Salutano e se ne vanno. Mentre stavo aspettando al di fuori, vedo arrivare Van Dunen con le chiavi del Museo. E’ proprio lui che apre la sala del Museo dove avrà luogo la manifestazione popolare. Gli vado dietro, entro e vedo che sulla parete principale campeggiava la scritta: Repubblica de Angola, dal 1975

E’ proprio Van Dunen che, appena ha aperto e fatto iniziare i canti popolari mi vede. Caro Gino, vieni e con il solito mazzo di chiavi apre la sala già preparata per la mostra di pittura di Bianca Maria. Aperta la porta, come per incanto le persone che erano dirette nella sala delle celebrazioni filo-marxiste si dirottano spontaneamente verso la sala delle esposizioni precedute dall’Ambasciatore russo e dalla sua Signora. Van Dunen che conosceva bene i quadri di mia moglie, nonché la pittrice che lui stesso aveva sempre accompagnato nelle località da dipingere, fa da battistrada, illustra con interesse e competenza i quadri all’Ambasciatore. Nel frattempo io che ero stato preso in contropiede mi avvicino alla moglie dell’Ambasciatore ed inizio a parlare con lei in inglese. “Wonderful, Wonderful. Ella non fa che ripetere queste espressioni e quando arriva a vedere i quadri del Colosseo, di S.Maria in Cosmedin e la Veduta di Roma dal Pincio esclama: I love Rome! I love Rome! La sala delle esposizioni era incredibilmente piena che a stento si passava per osservare i quadri. Ad un certo momento mi si avvicina il Dr. Lobato, il Direttore del nostro Albergo e mi chiede di mia moglie. Oh, s’è sentita poco bene ed è rimasta in Hotel. Le dica che desidererei parlarle.