Mestieri
tramviereLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Guidarelli descrive l’uso delle armi chimiche da parte delle truppe italiane nella battaglia dell’Ogaden, durante la guerra di conquista dell’Etiopia.
Questa giornata indimenticabile, fù, il 25 aprile 936. XIV. La battaglia più accanita, che l’esercito Etiopico, commandato da [Bar Nasibei] sostenne nella campagna Dell'[Ogaden] come gia ho accennato, che la nostra colonna, fu fermata, a dodici km, dalla prima linea. Sapevamo che avanti a noi, ci era la divisione Libbica, e la Leggione 221 dei fasci all’Estero, partita qualche giorno prima di noi, per raggiungere la prima linea. Alle ore 19 viene il porta ordini dello stato maggiore commandante di quella zona. Generale Frusci. La leggione 221, commandata dal ministro Parini, doppo una lunga marcia, colle mitraglie sulle spalle avevano avuto lurto col nemico poi indietreggiato che affaticati dallungo percorso, non pollero affrontare. le masse che uscivano dalla boscaglia come formiche. gloriosamente cadero due ufficiali, e quattro camicie nere. Lordine che vinne per noi, era che nella notte il plotone chimico. e i dubat. dovevamo fare uso dei gassi. L’alba del giorno 26 aprile ci trovavamo ha poche centinaia di metri dal nemico, con tutti i nostri mezzi chimici, ci fecero schierare alla sponda del fiume nascosti dai cespugli, su un fronte di 300 metri con apparecchi nebioggioni, candele lacrimogino, candele di fogene. Soffocante. L’annebbiamento doveva favorire l’avanzata delle nostre truppe di colore e i gassi all’oro agnentamiento. Era gia l’alba…. forse loro intuivano qualche cosa sul nostro silenzio. Il vento soffiava leggermente. a nostro favore. I nostri cuori fremevano…. Un pensiero volo lontano? Al mio cospetto vidde il mio piccolo. la mia mamma… la mia moglie…. La mitraglia nemico. incomincio a far sentire, la sua canzona, nelle nostre teste il piompo, si sentiva ronzare. Lordine viene dato di attaccare. Indossassimo le nostre maschere… Incomincia l’azione. La nebbia artificiale. che i nostri apparecchi facevano, fu come per noi, per il nemico un bersaglio. le mitraglie nemiche si facevano sentire da ogni parte. Pochi minuti fui tranquillo. di ciò che facevo. Poi feci ingoscente…. I gassi incominciarono fare il loro effetto.. Il nemico si sbandava… le nostre truppe nere li rincorrevano, come belve affamate di sangue umano. Più volte mi trovai anchio nella mischia, ma non so descrivere quale mano suprema difendeva la mia vita. Doppo un’ora dell’azzione, mi trovavo sfinito. Ricordo appena come fosse stato un sogno cio che qui descrivo. La divisione Libica e le bande Somale rincorrevano l’ultimi supestiti che non erano stati colpiti dai gassi. Quale arma piu terribile… l’arma chimica. Lazzione riusci bene. le nostre perdite furono poche. Ma il nemico fu quasi tutto decimato. nella boscaglia si trovavano, morti, come fossero adormentati. animali feroci camelli. tutto ciò che l’aria della morte. incontrava.
Il viaggio
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