Mestieri
operaio della FiatLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1934Data di ritorno
1940Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Dopo il viaggio in nave da Napoli a Bengasi – con una breve sosta a Messina per caricare altri emigranti – i Barbieri arrivano in Libia dove li aspetta Rodolfo, il padre di Felice.
Il mattino seguente gli automezzi del giorno precedente erano già pronti fuori dell’edificio per trasportare i coloni nelle rispettive destinazioni finali. I camion lasciatosi alle spalle le ultime case della città imboccarono la litoranea. Un passaggio del tutto nuovo scorreva davanti ai nostri occhi: donne col viso coperto, uomini avvolti nei loro barracani bianchi, anche la vegetazione per noi era una novità, alberi mai visti fiancheggiavano la strada.
La strada inizialmente scorreva fra rigogliosi campi coltivati, ma gradatamente il verde della vegetazione andava sempre più sbiadendosi per la presenza di grigi cespugli a cui seguiva il colore ocra chiaro del deserto.
Dopo qualche ora di viaggio ci traevamo in pieno deserto; rari gruppetti di indigeni sostavano ai lati della strada accovacciati per terra e attorniati da asinelli e strani animali a noi sconosciuti, papà che cercava in tutti i modi di suscitare il nostro interesse allo scopo di rendere meno disagevole possibile il viaggio, ci disse che questi animali si chiamavano cammelli.
Di tanto in tanto la colonna degli automezzi faceva qualche breve sosta per dar modo ai passeggeri di esplicare le necessità fisiologiche e per sgranchirsi gli arti. Il viaggio fù molto stressante, essendo al sesto mese di gravidanza [mamma] risentiva più di ogni altro i disagi causati dal caldo e dal tanfo della benzina che ristagnava sotto il telone dell’automezzo.
Dopo un po’ di tempo finalmente incominciammo a vedere i primi villaggi colonici; in ogni insediamento la colonna si fermava per scaricare gente, così man mano che il viaggio proseguiva, il numero dei camion diminuiva. […] Ad un certo punto e come all’improvviso il nostro camion, dopo essere passato davanti ad un paio di gruppetti di case coloniche, svoltò a sinistra e ci trovammo in una bella piazza d’asfalto circondata da diversi edifici bianchi e tutti ad un solo piano.
“Siamo arrivati” – disse papà con un sorriso di sollievo.
Il viaggio
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