Mestieri
manovaleLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1938Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
fascismoTemi
fascismoCominciano a soffiare i venti di guerra, della Seconda guerra mondiale, sull’Europa. Ma anche in Africa arrivano novità: Angelo e i suoi commilitoni, impegnati nel servizio di leva in Libia, vengono coinvolti in manovre militari dimostrative, e sottoposti a continue pressioni da parte della propaganda.
In quelle zone, da molti anni, operavano colonie italiane che erano in prima fila per la battaglia del grano, ordinata dal regime, per riempire i granai e lo si doveva fare non solo in Italia, ma anche sul suolo libico. Quale era lo scopo di tanto strombazzamento, cosa covava sotto questo progetto? Avremmo dovuto dedurre qualcosa da quell’imponente adunata militare svoltasi nel deserto di Tripoli ai confini della Tunisia, ma io non lo capii subito, da adunata si trasformò in una vera manovra di guerra. Fu in quella occasione che si cominciò a parlare di un coinvolgimento italiano nella guerra che infuriava in Spagna e si scoprirono ipotetici nemici da combattere.
Quei giorni furono paragonati come l’inizio di una grave epidemia, che come tale doveva essere combattuta, ma non con vaccini, ma con il lavaggio del cervello per portarci ad una probabile guerra. Il tempo trascorreva non più con la coscienza da ragazzi spensierati, si rifletteva e si pensava a ciò che già stava accadendo in Europa. Danzica, fu la scintilla, la Germania stava occupando quasi tutta l’Europa e l’Italia era legata da un patto di amicizia con essa. I movimenti di truppe avvenivano giornalmente e anche il mio reparto fu allertato e schierato ai confini della Tunisia, pronti per entrare in azione in Spagna, qualora ce ne fosse stato bisogno. Quell’allarme rientrò e tornammo in sede, sempre auto trasportati per i mille e più chilometri. Passarono giorni e giorni di tensione, ma anche con la speranza che tutto si risolvesse a favore di una pace.
Venne, finalmente, il momento di usufruire di una licenza ordinaria, che mi fu concessa per le feste di Pasqua del 1939, e per me, riabbracciare i miei familiari, fu la più grande e bella sorpresa dell’uovo di Pasqua. Era un premio meritato dopo tredici mesi di servizio in Libia e, sapendo quale fosse la durata del periodo di ferma militare in vigore in Italia per i militari di leva, speravo che il più fosse fatto, pensavo che mi sarebbero rimasti pochi giorni da soffrire lontano.
Il viaggio
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