Mestieri
giornalistaLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
IraqData di partenza
2003Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Marinella è a Baghdad, nel marzo del 2003, nei primi giorni della seconda guerra del Golfo. È una giornalista e una pacifista, conosce bene la città per esserci già stata. Prende posto in albergo e dalla sua stanza comincia a sentire i primi bombardamenti americani.
23 marzo.
Siamo partite, io e Simona, che va a lavorare in Iraq per il Ponte negli interventi umanitari. Aereo per Damasco; dalla Siria pare più facile che dalla Giordania, che ci potrebbe negare il passaggio.
Fuori dall’aeroporto di Damasco, alle tre di notte, ci aspetta il tassista. C’è anche Ali, giovane giordano di madre irachena. E’ via da tre mesi, adesso vuole tornare dai suoi, a Ramadi e viaggerà con noi. Per raggiungere Baghdad dobbiamo fare la strada più lunga a nord, è meno pericolosa e sarà più facile passare la frontiera.
24 marzo.
Ascoltati da una stanzetta d’albergo, i bombardamenti che cominciano verso l’una di notte si possono confondere con un terremoto, un tuono, una festa di paese con fuochi d’artificio, un enorme tessuto strappato da un gigante. Non riesco a pensare che una qunbula (bomba), o un sohrur (missile) possano centrare il cuscino.
25 marzo
la guerra durerà, altro che qualche giorno. Allora, prima di aggregarmi all’Iraq Peace Team ho “tempo” per un pellegrinaggio a due fra le pochissime ambasciate aperte: Cuba e Vaticano, guardacaso. II cielo è da bomba atomica già sganciata, giallo scuro e arancio, i fuochi di petrolio all’orizzonte quasi oscurati. Li voglio vedere i marines con i loro computer e gli orologi nel deserto.. ci si perderanno.
Questo cielo da giudizio universale è per gli iracheni un segno di Allah, un mantello protettivo; “non si vede una cosa simile da decenni” dice Firoz. Forse è davvero di qualche ostacolo per i motori di guerra. Granelli di sabbia negli ingranaggi di morte, non li abbiamo sempre invocati? Ma le bombe cadono lo stesso, nel silenzio della città il loro rumore si sente a ogni ora del giorno.
Il viaggio
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