Mestieri
agricoltoreLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Il 5 maggio il Regio Esercito entra nella città di Addis Abeba, in Etiopia. È il giorno che sancisce la fine della guerra e la conquista dell’Impero etiope da parte dell’Italia fascista. Stefano segue a distanza gli avvenimenti e li commenta inviando a casa molte lettere intrise della retorica fascista, senza accennare alla ferocia degli scontri avvenuti in terra africana.
28.4.36 da Samrè. “Da ieri seppi che la Divisione Gavinana viene inviata in congedo, credo che sia vero perché ho saputo la notizia dal Comando. Devo dirti una cosa, da qualche giorno sono stato assegnato a far servizio nell’ufficio del Comando Genio di Corpo d’armata, appartengo però sempre alla Compagnia Badio. Mi trovo bene e sono contento del posto assegnatomi anche perché apprendo cose e novità interessanti. Il Negus non si sa ancora di preciso dove si trova, si attende a giorni l’arrivo della nostra colonna celere ad Adis Abeba, mentre Graziani distrugge e mette in fuga le ultime resistenze Etiopiche. Al Comando ho appreso che Ras Sejum si vuol sottomettere e sono in corso trattative, anzi ieri sono arrivati qui al Comando due suoi ambasciatori sopra una veloce Ardita sulla quale sono poi ripartiti. Si dice debba arrivare a giorni, sono molto curioso di vederlo, lo sconfitto del Tembien, detto la Volpe Nera. Per il 21 aprile Natale di Roma, l’abbiamo festeggiato con gare sportive, giochi, corse e alla sera perfino teatro all’aperto, chiuso è impossibile… locali non ce ne sono, organizzato però tutto dal Genio, non si chiamerebbe Genio per niente… Gare di calcio, in un campo sportivo costruito in pochi giorni e teatro alla sera con musica e canto, assisteva anche sue Ecc. il Generale Bastico, che si è molto divertito. Si cerca in tutti i modi di trascorrere qualche ora allegramente in quest’Africa lontana e solitaria. Da Samrè non so quando ci sposteremo e dove, tutte le truppe del Corpo d’Armata ora sono ferme, non so se la nostra meta assegnata è stata raggiunta ed il nostro compito finito. Da parte mia credo ultimata la mia opera e dovere, ora non attendo che il meritato e desiderato ritorno.”
2.5.36 da Samrè. “non sono in pericolo, ormai sono tutti scomparsi con le schiaccianti vittorie riportate… Nella mia ultima ti ho scritto che ora mi trovo al Comando Genio, in ufficio sono con il Colonnello Comandante del Genio di C.A., un ten. Colonnello, un Capitano, un tenente con altri due soldati. Il mio compito è di scrivano ma più di disegnatore, sono contento del posto e mi trovo molto bene. Ieri sera seppi al comando che le nostre avanguardie sono arrivate ad Adis Abeba, la notizia non è ancora ufficiale, questa sera si attende la notizia dal bollettino, che annuncerà credo l’arrivo dell’intera colonna celere. Chissà che entusiasmo in tutta Italia nell’apprendere questa grande notizia, ultima meta così importante. Le stazioni radio sono quasi tutte a riposo ora, salvo due o tre in collegamento con comandi di Divisione. ..La fotografia riprodotta sul giornale rappresenta proprio parte della poderosa e ciclopica opera fatta in poco tempo della strada che da Golagul conduce giù nella Valle del Samrè, fatta vari giorni fa in camion per venire a Samrè.”
7.5.36 da Samrè. “ti sarà giunta subito la grande notizia dell’entrata in Adis Abeba e fine della guerra. Anche noi l’abbiamo saputo subito, accogliendo la notizia con grande gioia e allegria. Alla sera poi mi è stato possibile ascoltare alla radio il discorso del Duce, con l’adunata generale annunciando a tutta Italia e al mondo la completa e sicura nostra grande vittoria.Ora non ci resta che attendere e spero sia presto il premio desiderato e ben meritato…”
12.5.36 da Samrè. “mi trovo sempre bene, mi hai pensato all’Asmara, ma la partenza non è avvenuta e sono ancora a Samrè, nell’ufficio del Comando Genio. Ora ti racconterò un po’ della venuta del Ras Sejum, come già ti scrissi, che sarebbe venuto a sottomettersi al 3° corpo d’armata, è arrivato venerdì scorso, dalle fotografie puoi vedere lo sconfitto del Tembien col suo seguito. Mi è stato possibile assistere al suo arrivo fino alla partenza, cogliendolo diverse volte nell’obiettivo della mia macchina fotografica. Appena arrivato, in automobile accompagnato da nostri incaricati, si è recato dal Generale Bastico, poi tutto il corteo, dopo un lungo colloquio, sono andati alla mensa, dove gli hanno offerto un rinfresco in suo onore, auspicando e formulando voti per la grandezza e futuri destini della nuova Italia. Alla partenza il Generale gli ha rivolto parole di commiato e di saluto, mentre numerose macchine fotografiche scattavano riproducendo le scene avvenute. Non sono niente male, sebbene stampate in A.O. con quei pochi mezzi a noi disponibili. Spero ti arriveranno tutte, compresa la mia, che l’operatore mi ha tagliato le gambe…le copie accluse sono quattro.”
18.5.36 da Samrè. “volge anche alla fine il decimo mese… ora si comincia ad essere un po’ stanchi, questi giorni di attesa poi influiscono maggiormente….Alla fine di questa settimana il comando del Corpo d’Armata ritorna indietro, non so di preciso dove andrà, credo vicino a Macallè, si prevede lo scioglimento del Corpo d’Armata, le truppe ritorneranno anche loro a tempo determinato. Non so se seguirò il comando subito, o se ritornerò con la mia compagnia, questa è una bella notizia e un buon principio. La Gavinana s’imbarca davvero presto… Sono ancora al Comando Genio e la mia salute è ottima,il sole e il caldo tutti i giorni si fanno di più sentire… Vorrei descriverti il Ras Sejum, ma è un po’ difficile, dato i suoi molti e complicati abbigliamenti e vestiari. Dalle fotografie che ti ho inviato, che spero avrai già ricevuto, potrai meglio vederlo, per ora si trova a Samrè, in un Ghebbi messo in ordine e arredato alla meglio secondo i suoi costumi antichi.”
23.5.36 da Quihà. “ieri dopo un bellissimo viaggio sebbene lungo sono arrivato al nuovo posto… Che gioia e contentezza ho provato a rivedere di nuovo i luoghi passati, trasformati e in piena attività; ammirando i lavori giganteschi della civiltà Italiana che avanza. Nei pressi di Schiafat mi sembrava di entrare in una città in pieno movimento.Le varie reti stradali, che in diversi punti si incrociano e dirigono il traffico personale addetto, case, baracche, magazzini immensi, autoparchi e nonché il campo d’aviazione coi suoi apparecchi sempre in movimento. Rivedere quei posti, deserti senza vita, abituato da vari mesi lontano e rivederli così trasformati, non so come spiegarti ciò che si prova e si sente in se stessi. ….Quihà è un bellissimo posto, prima di tutto perché molto ricco di acqua, poi con clima mite, alla sera anzi ci vuole il mantello… Ti è arrivata una lettera con accluse le fotografie? Voglio sperare non vadano perdute…
Il viaggio
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