Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
NicaraguaData di partenza
1990Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Cesare Ciacci scrive a Luisa, la referente dell’Organizzazione non governativa italiana con la quale è partito per il Nicaragua nel 1990.
Venendo alle Brigate mi sto muovendo in diverse direzioni.
I due progetti arrivati a San Miguelito (di cui Giovanni potrà riferire) sembrano da scartare per il loro contenuto in relazione ai costi. C’è da aggiungere che il grosso della contra si sta concentrando nell’enclave del Rio S. Juan, determinando già forti tensioni per piccole scorrerie e soprattutto perché il Governo vorrebbe concedergli parte di quel territorio come polo proprio di sviluppo, allorquando si saranno disarmati. La popolazione però non è d’accordo e intende resistere come può.
Tramite Anna Belpiede sono in contatto con l’Atc che propone la ristrutturazione di una Clinica per donne a Chinandega: costo 7.000 dollari. Sono già stato a fare un sopralluogo per verificarne la fattibilità e la logistica, ma le compagne sindacaliste che mi hanno accompagnato non avevano preso un buon appuntamento cosicché il viaggio è stato inutile e dovrò documentarmi nuovamente. Con l’Atc c’è anche la possibilità di un viaggio di conoscenza della realtà lavorativa femminile, che comprenderebbe essenzialmente visite e scambi politico-culturali. Anche di questo sto aspettando proposte concrete.
Ho visitato una comunità rurale a 20 Km. da Tipitapa, in un posto perso dal mondo, dove la Comunità, unica nella zona, ha votato compatta per il Frente e avrebbe tutte le caratteristiche per uno scambio costruttivo sul piano politico. Il lavoro che propongono è il riassetto di parte della strada che usano per collegarsi a Tipitapa.
Il tutto sarebbe fattibile se non fosse che nella stagione delle piogge questi lavori sono estremamente improduttivi.
A causa degli scioperi mi è saltato l’appuntamento che avevo con il Cds di Leon, vedrò di riprendere al più presto i contatti. Altra possibilità di cui ho già il progetto è la costituzione di un canale per acqua potabile nei pressi di Rio Grande. Questo progetto è sostenuto da Acra ed è già in fase di esecuzione. L’inconveniente è la durezza del lavoro e la distanza da Managua.
A tuttoggi la prima soluzione realistica è l’intervento nel prescolar della cooperativa salvadoregna ad 8 km a sud di Managua dove ci sono lavori a vari livelli: affiancamento per le insegnanti, costruzione di recinzioni ed altri lavori in legno, sistemazione delle aree verdi della scuola, ristrutturazione dei bagni e di un ambulatorio.
Il quadro in cui mi muovo per la ricerca dei progetti tiene conto di una situazione generale che come dicevo prima si sta aggravando (per cui relativa vicinanza a Managua), inoltre mi sembra utile individuare progetti che già siano in attività e che diano quindi garanzie di conclusione e successiva gestione, ed infine possibilità di osmosi politica tra il gruppo che arriva e il contesto in cui opererà. In questa ottica non escluderei la possibilità di far uscire le Brigate dal tradizionale lavoro di costruzione o riforestazione, ed inserirle anche nella gestione (qualora vi sia gente con requisiti) di servizi in strutture alternative o di base.
Quale il vostro parere?
Giovanni mi diceva di chiedere per il periodo delle Brigate un’altra persona che mi affiancasse. Io non ho mai fatto questa esperienza per cui lascio valutare a voi questa opportunità. In ogni caso tenete conto che dati i miei rapporti di lavoro in Italia, nel mese di Agosto dovrò lasciare Managua.
Per il resto la mia vita quotidiana si è stabilizzata, la tensione politica un pò troppo “cansante” si ripercuote anche nei rapporti con la gente e mi dispiace proprio di non aver conosciuto direttamente il Nicaragua durante il periodo sandinista.
Il viaggio
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