Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
20.11.1955Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Il papà di Adriana Barbano lavora in Fiat, a Torino. Lei è figlia unica, e ha da poco compiuto dieci anni.
Mio padre lavorava alla Fiat, dov’era entrato molto giovane, prima come semplice operaio e poi come capo squadra della sezione collaudo. In famiglia si viveva modestamente ma non ci mancava nulla. Mia madre era, e continua ad essere, casalinga e in quell’epoca durante qualche ora del giorno si occupava di rimagliare le calze (mestiere ormai sparito) e in questo modo arrotondare di qualche lira lo stipendio di mio padre.
Verso l’anno 1953 affittavamo un appartamento comodo, nella periferia di Torino, con due camere, ingresso, cucina e bagno. Era il migliore di tutto l’edificio, eccetto quello occupato dal padrone di casa. La situazione economica cominciava a migliorare: i miei genitori si erano fatti fare tutta la mobilia nuova della loro camera da letto: letto, cassettone, toilette, armadio e tavolini da notte. Li ricordo molto bene: mi sembravano bellissimi, erano in stile Chippendale. In cucina per la prima volta avevamo il frigorifero. La mia camera da letto presto si sarebbe convertita in salotto: i miei stavano già osservando modelli di sofà, tavolini e lampade. Era l’epoca in cui per la maggioranza dei torinesi cominciava a migliorare la situazione: si comprava il primo televisore, la prima macchina e i primi elettrodomestici.
Ricordo che un po’ all’improvviso mio padre cominciò a parlare di qualche suo collega di lavoro che pensava di trasferirsi in Argentina, precisamente a Córdoba, nel nuovo stabilimento della Fiat, aperto tra gli anni ’52-’53. Era forse la fine del ’54 o principio del ’55. Io frequentavo la 5ª elementare(mi viene da aggiungere: “con molto profitto”) e mi preparavo per l’esame di ammissione alla 1ª media, poi superato a pieni voti. In quell’epoca , la ditta offriva la possibilità di trasferirsi nel nuovo stabilimento al personale che ne avesse l’interesse. Era per un periodo di due anni con la possibilità di ritornare in vacanze in Italia per due mesi, con un viaggio gratuito e poi poter rinnovare questo contratto un’altra volta.
L’idea del trasferimento in Argentina entusiasmava mio padre. In realtà tutti e tre eravamo contenti (in quel momento ero figlia unica) perché si trattava di una possibilità economicamente interessante come pure una opportunità di miglioramento della carriera di mio padre. […] Dal canto mio provavo un gran interesse per conoscere un altro paese e fare un viaggio così lungo.
Il viaggio
Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
20.11.1955Periodo storico
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