Mestieri
saldatoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
AustraliaData di partenza
1962Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)È il 1958, Antonio Sbirziola ha 16 anni e vive a Butera, in provincia di Caltanissetta, dove è nato. Dopo aver lasciato la scuola ha collezionato poche esperienze di lavoro, faticose e mai retribuite.
Alla mattina, io e i miei fratelli ci alziamo allo stesso orario. A loro non le parlo, mi prento il pane e me ne vado allavorare. Zio Rocco mi chiede, Antonio come mai che non ti ai insegnato un mestiere? Le risponto, io o servito il mio aprentistato come Saldatore. Ho la qualifica, pero e difficile trovare lavoro a Butera. E come mai dove ai servito il tuo apprentistato ti doveva darti lavoro? Risponto, a Butera finche si lavora per niente tutto antra bene, quanto deve pagare, non ci sono soldi per pagarmi. Mi sono sagrificato per niente. Per quattro anni o lavorato, per sedici ore al’giorno per sette giorni alla settimana. Le o fatto guadagnare tante soldi, o fatto tutte le ringhiere e le balconate delle case popolare, e non mi a dato neanche una lira. Adesso che o la qualifica. non mi puo pagare. Mi vengono le lagrime pensanto di tutto quello che succede intorno a me, che nessuno mi aiuta e mi rispetta, forse e questo il mio destino.
Zio Rocco non mi risponte alla mia discursione, che io le o fatto. mi sento nervoso, ingomingio a morsicare le unghie delle mani, mi mordo le labra con i denti. Pero mi sento forte, pieno di salute. Forse per me e la migliore cosa. Nel passato o lavorato duro che nella mia eta nessuno a lavorato, cosi pesante. Zio Rocco mi chiede, Antonio tua mamma a un fratello a Genova, le potrebe chiedere se ti troverebbe un lavoro, a Genova. Zio Rocco, alla mia eta chi mi da lavoro, di saldatore, neanche da manovale mi vogliono. Sono troppo giovane per lavorare in una Citta come Genova. Ascolta Antonio se tu lavori con me cosi pesante io credo
che troverai lavoro, perche zappare e piu pesante di lavorare in fabrica. Genova e la Citta industriale, D’Italia. Perche a il porto, che esporta per tutto il monto. Io sento tutto quello che mi a detto, non so niente che per me non a nessuno significato. L’inportazione e L’esportazione, mai sentito parlarne di questo.
Le risponto, Zio, cose e questo, esportazione? Antonio tu sei troppo giovane di capire tutte queste cose. Lesportazione e, quanto due nazione si scanpiano, dei macchinari e del mangiare e il minerale, e tutto quello che L’Italia produce. A Genova ci sono tante fabriche che producono tanti ogetti e vengono esportate a un altra nazione. Come L’America Inghilterra e Frangia. Le risponto zio Rocco per me e la prima volta che io sento parlare di questo. E non e capisco. Antonio che scuole ai frequentato tu? Io non o finito neanche alla quinta. Solo la quarta o fatto. Non o studiato queste cose. Risponte, io le o studiato quanto antavo alla terza classe e anche si parlava di economia della nazione, e tu dovresti sapere di queste? Le risponto, io sono troppo indietro di queste cose e non ne capisco. Risponte Antonio io ti presto dei libri che ti parla delle esportazione e della economia Italiana. Questa sera la ingomingi a studiarla, almeno quanto parli con qualche persona, le sai rispontere qualche parola. Senpre se vuoi sapere qualche cosa del’monto, e anche chi comanta la economia in Italia.
Io lo ascolto con stupore, non o mai sentito parlare. Per me e un Monto nuovo, le faccio delle domante che forse per lui Allavorare nella terra sono estranie. Pero mi risponte di gioia si vede di come mi parla. Alla sera mi presta il libro, intitolati La economia Italiana. Come arrivo accasa, prima mangio e dopo mi metto a leggere il libro. Mamma mi chiede, cosa leggi? Risponto Zio Rocco mi a prestato questo libro che spiega leconomia Italiana. Mamma se lo prente, e sfoglia alcune pagine, e mi dice io non vi o mai parlato di queste cose, della politica estera. Pero sono contenta che qualche altra persona ve lo spiega. Mamma mi ritorna il libro, ingomingio a legere alcune pagine, finisco il primo capitolo. E assai intessante leggere delle cose che io ho ignorato in tutta la mia vita. Mi finisco il primo capitolo. Si e fatto la mezanotte. Alla mattina ritorno al lavoro e zio Rocco mi chiede. ai letto qualche pagina ieri sera? Del’libro che ti o dato? Risponto, Si o letto il primo capitolo, pero non o capito tanto, per me e molto interessante. Mi chiede, se tu vuoi spiegato qualche cosa, di come che io mi so spiegare te lo posso spiegare. Se tu sei interessato. Le risponto, per me e assai interessante perche io non o mai sentito parlare, e di domane in poi, le faro delle domante.
Mi chiede di nuovo, a tua madre ce nai parlato di tuo zio? Se ti puo trovarti un lavoro? Le risponto, mi piacerebbe antare a Genova, pero per me e una cosa che non o mai sognato. Io o paura di antare a Genova, mio zio Nunzio solo lo visto una sola volta a lui, non lo so di come conportarmi con la sua famiglia. A me mi senbra che se vado in una citta, mi sento perduto. Non so parlare Italiano bene come a loro, mi sento confuso di chiederlo a Mamma. Mi risponte, tu ai ragione, pero deve cercarti di come farti una vita, morale e sociale. Ingontranto la gente ti insegni a parlare. Parla con tua madre lei ti spiega che lei a le scuole superiore, e a piu di me della educazione scolastica. Tua madre a studiato nel’convento per dieci anni. Continuamo a parlare tutto il pomerigio, per la citta di Genava. Io mi prento coragio di parlare con lui, e di chiedere a Mamma. Dopo lavoro come arrivo accasa, siamo io e Mamma, le dico Mamma, oggi abiamo parlato con suo cugino Rocco e mi a detto che zio Nunzio mi potrebbe trovarmi un lavoro di Saldatore e anche da manovale, a Genova. Qua a Butera per me non ce futuro, che io o la qualifica, e non posso trovare un lavoro per farmi un avvenire.
Il viaggio
Mestieri
saldatoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
AustraliaData di partenza
1962Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Antonio Sbirziola
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