Mestieri
Impiegata agenzia tabacchi, sarta, casalingaLivello di scolarizzazione
Licenza elementarePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1947Data di ritorno
1963Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)L’arrivo a Buenos Aires e l’impatto con l’Hotel dei migranti per Carola e la sua famiglia è stato positivo, ciò nonostante si fa strada l’esigenza di ottenere un’abitazione propria in cui vivere.
Per mezzo di annunci nei giornali i mariti vanno in cerca di lavoro mentre noi donne ci perdiamo nelle strade per trovare una casa dove abitare.
Quella mattina non sò come fu che andai via da sola col mio bambino, non aspettai le altre signore, proprio non mi andava di parlare tanto, presi a camminare e mi trovai vicino ad una stazione. Mi spiegarono che erano treni locali; ogni 10 minuti ne partiva uno, aspettai che arrivasse il primo e partii, passai diverse stazioni, ogni stazione era un piccolo paese; scesi alla stazione di nome Florida: questo nome mi piaceva, infatti tutto era bello, le strade molto grandi, tanti negozi, uffici, scuole, fabbriche e molta gente; sopratutto gente italiana. Da ogni parte si sentiva la nostra lingua in modo da non sentirsi tanto stranieri.
Presi per un lungo viale che portava ad un giardino pieno di giochi per bambini; Gianni, il mio bambino così si chiama, si divertì un mondo, volle andare su tutti i giochi e senza rendermi conto del tempo che passava, avevo fatto tardi; camminando molto in fretta e anche avevo una certa difficoltà per ritrovare la stazione, dovevo riprendere il treno e tornare all’albergo. A volte nella vita ci sono tante risorse, infatti per me era già pronta, forse sarà stato un caso, mi venne davanti una signora, mi guardò con gli occhi luminosi e un bel sorriso. Mi disse con un italiano un pò camuffato: posso esserle utile? dov’è che va così di fretta? presa un pò all’improvviso rimasi muta non sapevo cosa dire; lei mi capì, guardò il bambino gli fece una carezza e quasi commossa disse: “Anch’io, quando ero così piccolina, i miei genitori lasciarono l’Italia per venire quà; ormai sono passati tanti tanti anni. Però l’Italia è sempre nel mio cuore durante una vita i miei genitori me ne hanno sempre parlato e ancora oggi è vivo in me il desiderio di ritornare, di poterla conoscere… e… chissà che un giorno Iddio mi faccia la grazia”. Tante parole mi vennero da dire, però non fui capace a dire niente; ma chi era quella signora per parlarmi così? Chi l’aveva mandata per aiutarmi? qualcuno aveva già predisposto quell’incontro e da quel momento è stato come se avessi al mio fianco un angelo custode.
Mi accompagnò alla stazione mi diede appuntamento per l’indomani; puntuale la trovai lì ad aspettarmi, le chiesi dove mi avrebbe portato, disse di portarmi a casa sua perché la sua famiglia mi voleva conoscere. Aveva dei figli e molti nipotini uno più bello dell’altro, prese tra le braccia il mio bambino che si addormentò all’istante, lo mise nel suo letto, poi mi fece conoscere un’altra famiglia a due passi da casa sua che in quei giorni stavano rimettendo a nuovo un piccolo quartiere, le spiegò il motivo della mia presenza. “Questa signora stà cercando una casa per abitare con suo marito e il bambino, potete aiutarla dandogli questo quartiere?”. La risposta fù solo una: “ci vorranno ancora due settimane prima che sia pronto dopo di che saremo ben lieti di ospitarli”, vi lascio immaginare quale sia stata la mia gioia, il posto mi piaceva, i vicini meravigliosi, poi mi piaceva pensare che ero stata più brava di mio marito perché lui ancora il lavoro non l’aveva ancora trovato, io ero stata più fortunata.
Quelle due settimane si fecero un pò lunghe avevamo tanto bisogno di poterci sistemare di riposarci un pò, di dormire nel nostro letto senza più pensare a niente.
Dopo anche mio marito trovò il lavoro in una grande officina meccanica che un pò era anche il suo mestiere.
Il viaggio
Mestieri
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