Mestieri
avvocato, cantanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
RussiaData di partenza
1896Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Mannucci è a Varsavia, a fine Ottocento città russa. Deve tenere un concerto lirico e cerca di ambientarsi negli alberghi del posto.
Giunti a Varsavia scendemmo all’Hôtel Rome. Poiché il nome era francese, io lo preferii nella persuasione che vi si parlasse il francese, unica lingua ormai, almeno così credevo, colla quale potevo spiegarmi.
Invece il solo che parlasse era il proprietario il quale trovavasi assente e dovetti perciò ritornare ancora alla mimica per farci servire. Ma se questa ci aveva così ben servito in ferrovia, non altrettanto avvenne a quest’Hotel.
Avevamo desiderio di prendere un brodo; ma non ci fu possibile farci intendere e ci si dovette rassegnare a mangiare quello che il cameriere volle portarci, o che forse credette avessimo ordinato: una costoletta fritta con varii contorni assolutamente nuovi per noi: petits choux collo zucchero, carotine alla cioccolata, ed una fettina di limone rotonda con sopra un pezzetto di burro misto a prezzemolo.
Notai anche sulla tavola nostra, come in tutte le altre, eravi, oltre il sale e pepe etc. anche un vasetto di zucchero alla vaniglia; in seguito ho imparato che i polacchi lo usano molto, aspergendolo largamente su tutte le vivande: anche sul salame.
Cambiai subito di albergo, passando all’Hôtel Bruhl dove si parlavano tutte le lingue, anche l’italiano, perché uno dei proprietari era italiano e precisamente di Lucca. Appena infatti il buon Giannini aprì bocca, tradì subito la sua regionalità colla ben nota cantilena che conservava immacolata, benché da oltre 22 anni, come egli mi disse, mancasse dalla madre patria, senza esserci più ritornato neppure per un giorno.
Ci trovammo benissimo, salvo qualche sorpresa in fatto di cibi. Una volta, per esempio, ci furono serviti dei “Ravioli all’italiana”, così diceva il Menù ed erano infatti almeno all’apparenza uguali ai nostri. Raccomandai che fossero conditi semplicemente con burro e formaggio per evitare qualunque sorpresa di sughi od intingoli collo zucchero, ed infatti ce li portarono che emanavano un profumo assai delizioso e promettente.
Mi accinsi a mangiarli con santa religione, ma al primo boccone provai un crudele disinganno!
Erano pieni di ribes!!
Il viaggio
Mestieri
avvocato, cantanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
RussiaData di partenza
1896Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Gli altri racconti di Franco Mannucci
Il debutto
Mi trovavo per ragioni di professione (facevo ancora l’avvocato) a Firenze, dove contavo molti amici e...
Trieste austriaca
Non avevo mai varcato i confini d’Italia e mi recavo all’Estero con grande curiosità. Fu però anche...
Nella Varsavia russa
Colui che per la prima volta si presenta al confine per entrare in Russia, ha la...
Frontiera russa
Ricordo un baritono il quale viaggiava colla moglie che aveva nome Ester e dovette faticare assai...
Spari sul palco
Il mio debutto ebbe luogo colla Bohème di Puccini. In generale in quel teatro (essendo un teatro...