Mestieri
bracciante, garzone, muratoreLivello di scolarizzazione
terza elementarePaesi di emigrazione
Francia, Gran Bretagna, Guyana FranceseData di partenza
1896Data di ritorno
1907Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Tonelli è stato condannato a 25 anni di lavori forzati nella Guyana francese. Dopo tre settimane di viaggio in nave con altri deportati giunge a destinazione.
Tutt’antratto si spense la mia mente nell’udire il fischio del nostro vapore, il quale accenava l’entrata nel porto dell’Algeria francese. Qua si fermò circa sei ore, caricando donne e uomini, dell’uguale nostra sventura, ma messo al suo posto separato le donne, e ingrossando la fila degli arabi a noi vicini, con qualche negri di Madacascar. Insomma vi eravamo di tante razze Spagnoli, Francesi, Arabi, Africani, ma tra i forestieri la maggioranza Italiani. Il nostro corriere si dava di nuovo alla fuga disperata (quasi ne fosse contento della sua nuova preda).
Io silenziosamente da solo piansi più volte nel pensare al mio avenire, nel pensare a quale terra malsana mi havranno confinato a vivere, e dove purtroppo la mia vita verrà spenta senza alcuna misericordia! Sì!… Piansi tanto, tanto che finì per assopirmi nella mia amacca. Nel mio sonno agitato sognavo e mi pareva che uno mi dicesse… Ai disonorato anche la tua patria l’Italia con questo misfatto, in quel momento mi svegliavo rifletendo il mio sogno mi domandavo… Chi è che mi spinse a casa daltri a chiedere il pane e da che vivere? Perché i nostri ricchi d’Italia non fanno lavorare la povera gente? Se tutti gli uomini che possono lavorare trovassero in casa sua da occuparsi, e venissero giustamente retribuiti, non si vedrebbero di sì frequente famiglie languire fra la più squallida miseria, e costretti dalla fame ad emigrare. Se io avevo il mio lavoro nel mio paese sarei anche stato sotto le cure dei miei cari genitori e quando fossi stato incontro a qualche pericolo, i suoi buoni e dolci consigli mi avrebbero salvato da tante amarezze!! Ecco i miei problemi che mi facevo, dove li trovo giustissimi anche al giorno d’oggi 1924 (anno di stesura delle memorie, Ndr).
Intanto il corriere filava filava, che dopo diversi giorni, una sera verso le ore 5 di nuovo fischiava all’entrata del porto della Martinica (colonia africana francese). Fatto anche là racolta di disgraziati (specialmente donne) fece provvista di carbone e verso la mezzanotte riprendeva a solcare le onde di quel mare, che ci indicava il deserto spazioso della… Guyanna. Dopo 22 giorni della nostra partenza, dopo tante altre lacrime versate, dopo tante notti insonni, eravamo giunti ad un arcipelago presso la detta colonia.
La notte del 26 gennaio 1906 il corriero si fermò al largo (poiché non c’è nessun porti) circa cinquecento metri o più, da tre isolotti chiamati… 1° isola Sant Giovanni dove risiedeva la direzione con la sua famiglia un piccolo forte con i soldati, 2° isola San Giuseppe che si divideva solo di cento metri di mare, la quale serviva a noi da abitazione provvisoria. La terza per nome Isola del Diavolo, essendo la più piccola, e la più pericolosa a vicinarglisi. Isoletta alta a mia vista 15 metri e rotonda, solo con un po’ di spianata di circa 10 o dodici metri in cima, due capannucce che servivano ad abitazione ai più pericolosi come Dreifus, Vidal, eccetera. Inoltre era situata quasi in mezzo le altre due, sicché da una parte aveva schiena alle grosse ondate dell’aperto mare ed ai tuoi fianchi era un continuo agitarsi di grossi cavalloni, che prima rompeva anzi su di lei e finivano la loro corsa sulle altre due isole, che ritornando indietro tutto e spumeggianti, si rifrange vanno di nuovo sull’isola del diavolo, insomma mi sembrava che galleggiasse in mezzo ad un ammasso di spuma bianca. Appena il bastimento si fu fermato ho inteso da un mio compagno gridare… Terra, terra… e lo sbirro che ci sorvegliava dalle sbarre, ci disse… siamo giunti.
Il viaggio
Mestieri
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Francia, Gran Bretagna, Guyana FranceseData di partenza
1896Data di ritorno
1907Periodo storico
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