Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1937Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
lavoroTemi
lavoroLe preghiere di Publio vengono ascoltate: grazie alla sua intraprendenza riesce ad ottenere un impiego come guardiano di deposito presso uno stabilimento dell’Agip.
Mi alzai di scatto da quella sedia, come sospinto da una molla e mi diressi verso il barista. Gli chiesi direttamente: Saprebbe indicarmi per favore, dove si trova la direzione dell’Agip? Qui accanto, mi rispose; Appena esce, la prima via a sinistra, a circa cento metri. Grazie arrivederci. E partii con passo deciso e risoluto. In pochi minuti fui all’ingresso di quell’Azienda e bussai sulla porta chiusa. Dopo un attimo apparve un signore dall’aspetto bonario, distinto. Io ero con un po’ di barba, bisunto dalla testa ai piedi; forse puzzavo come una capra, dato che da molti giorni non mi lavavo e gli indumenti che indossavo li avevo messi alla partenza da Asmara, oltre venti giorni prima. Umilmente con voce poco sicura dalla commozione, gli domandai:- Ha lavoro da darmi? Sono un ex impiegato della Esso, oggi mal ridotto, come vede. Mio caro, siamo al completo, fu la risposta. Un attimo di pausa; l’impulso nel mio cervello fece scaturire inconsciamente un’altra, più ardita, a me insolita, domanda, scandita ora con voce secca ed energica, in quattro fatidiche parole: -Potrei parlare col Direttore? Quel gentiluomo si ritirò dicendo :- Vado a sentire. Attesi in ansia spasmodica attimi eterni. Finalmente ricomparve sull’uscio e disse: – Si accomodi.. Entrai, mi fece girare a destra indicandomi la Direzione e mi trovai in una grande stanza con un bellissimo parché, una lussuosa libreria e alcuni quadri alle pareti. Dietro un ampio tavolo pieno di carte sparpagliate, c’era un uomo traccagnotto, bruno di pelle, coi capelli neri, lisci ed un’espressione dura, per nulla incoraggiante. – Buon giorno signor Direttore, mi sono permesso disturbarla, sono stato dipendente della Esso in qualità di, ho fatto questo e questo ho avuto questi incarichi…. E parlai, parlai senza sosta, senza essere mai interrotto, fino a quando una voce cavernosa usci da quelle labbra taglienti che mi fronteggiavano immobili :- Basta ! Per me ha già parlato troppo. Quelle parole tetre come una lama di rasoio, mi trafissero il cuore, quasi al punto da sentirmi meno. Mi si oscurò la vista e rimasi in silenzio per un istante. In quel mio fugace appannamento, senza farsi notare, evidentemente egli premette il pulsante di un campanello, poiché subito sentii alle mie spalle,il cigolio della porta che si apriva ed un signore apparve al mio fianco dicendo:-Comandi signor Direttore,-questi alzò un dito e mormorò l’inno della mia salvezza: – Questo é l’uomo per il Deposito! Mi sentii risorgere, liberare da quel peso che mi opprimeva. Quasi commosso, furfugliai sotto voce:-Grazie tante signor direttore.- (Quel giovane, barese, laureato, molto buono, mi prese per un braccio e mi accompagna fuori, dicendomi:-Domattina alle otto si trovi qui, la condurrò al Deposito e le spiegherò il suo lavoro. Lo salutai con sentita gratitudine: avevo capito che quello sarebbe stato il mio superiore diretto. Mi diressi di nuovo verso quel bar per ringraziare il bravo barista, ma sopratutto i miei cari defunti, i miei santi, il grande ed eterno Dio della misericordia e della provvidenza per gli uomini di buona volontà. A lui volli rimettere tutto il mio intimo immenso amore, per essere ancora una volta intervenuto ad indicarmi la strada della salvezza con la sua potente luce di guida e di speranza.
Il viaggio
Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1937Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Publio Corbacelli
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