Paesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1959Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dopo una tappa a Lisbona, il viaggio di Gioconda verso il Sud America prosegue con una sosta nell’arcipelago di Madeira, in pieno Oceano Atlantico al largo della costa africana.
6 Gennaio
Alle 9:00, sbarco a Lisbona e giro turistico di tre ore. La città e strana: sudici ma caratteristici i quartieri moreschi; bella via Roma, elegantissimo il quartiere residenziale. Meraviglioso il Giardino Tropicale, dalla lussureggiante vegetazione. Ho visto felci con tronchi enormi.
Visita a bordo dell’ex Re Umberto al Cardinale Barbieri. Sui pennoni del porto e dell’ “Anna C”, sventolano le Bandiere Portoghese, Italiana, Pontificia.
Partenza da Lisbona con 900 passeggeri. I gabbiani, dopo un riposo di tre ore sul tetto della stazione marittima, proseguono il viaggio con noi.
Alle 17:30, Santa Messa. Alle ore 18:45, Cocktail offerto dal Comandante ai passeggeri di 1a classe. Dopo cena festa danzante. La giornata si conclude con nuovo ritardo di un’ ora rispetto al nostro fuso orario.
7 Gennaio
Si attende con ansia l’arrivo a Madeira previsto per le 17:30. Al tramonto comincia a profilarsi l’isola, disseminata di case bianche trai il verde. Ci fermiamo nella rada di Funchal e subito si presenta ai miei occhi uno spettacolo strano: la nave viene circondata da piccolissime imbarcazioni piene di ragazzi indigeni che, al lume di torce o anche al buio, si tuffano in mare a ripescare le monete gettate dai viaggiatori. Si accostano poi alla nave velocissime lance che scaricano sulla scaletta turbe di strani uomini carichi di pacchi. Penso si tratti di emigranti. Ma in un baleno, gli uomini invadono ponti e passeggiate e sciorinano al suolo la merce piu’ strana e piu’ varia che abbia mai veduto. Sono i mercanti dell’isola venuti ad offrire le loro specialità: pizzi preziosi, vino di Madera, fazzolettini che sono piccoli capolavori, borse, bambole, cappelli, eccetera.
Con una lancia ci facciamo portare all’isola. La folla ammassata sul molo ci accoglie con grida di giubilo. Anche di notte l’isola e’ meravigliosa. Invece di carrozze ci sono slitte adorne come piccoli salotti trainate da buoi di razza nana, come i somarelli Sardi. Le slitte servono ad arrampicarsi per le vie aspre e sconnesse dell’isola. Siamo letteralmente aggrediti da commessi che vogliono trascinarci nei loro bazar, ciascuno vantando la supremazia del proprio. A prezzi irrisori ci vengono offerti mazzi di meravigliose orchidee e caschi di banane. Abbiamo solo due ore di tempo da dedicare a tante meraviglie e passano tropo presto.
Lasciamo a Madeira diversi passeggeri inglesi che da Cannes vanno ad svernare in quell’isola.
Ci lasciano anche i gabbiani. Emozionante il viaggio di ritorno all’ ‘Anna C”. La nave ha le eliche in azione, la lancia non aderisce alla scaletta e siamo presi al volo dai marinai. La sera bordo proiezione del film: “Ore tragiche”.
Il viaggio
Paesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1959Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Gioconda Stacchiotti
A bordo della “Anna C”
3 Gennaio Appena infilato il naso nella cabina dell’“ANNA C”, inseguimento di un cameriere con tre telegrammi...
Il ballo con il comandante
8 Gennaio La mattina trascorre monotona. Unica nota saliente, l'ordine del Cardinale di tener chiuso in cabina...