Madera

madera 31 dicembre 1914

Carissima famiglia

….. La terra degli ulivi e degli aranci E il luogo degli amanti

Ora anch’io posso dire ” un giorno a Madera” Oggi 31 dicembre 1914, quella terra, quell’isola, quella città, che diedero a Silvio Pellico, l’argomento per scrivere un prezioso libro, riguardo alla vita degli amanti, mi hanno dato ospitalità. Però, a mio avviso, la lettura del libro impressiona maggiormente del luogo. L’isola di Madera é un luogo molto ripido e la coltivazone del luogo deve essere molto faticosa, son tutti piccoli terreni al pari delle nostre colline e ancor più, al punto che giudico che per il trasporto delle derrate e dei concimi non devono servirsi che di bestie da soma. La coltivazione più alla mano son le piccole verdure, come a Bassone. Le case però tutte imbiancate e pulite alla lettera. In riva al mare si scorge l’aspetto di una piccola città pere, non vi giudico grandi botteghe. Vi sono sì delle belle ville signorili, ma tutto si riduce lì. E’ esposta a mezzogiorno e per questo é un luogo molto caldo. Credo non ci siano industrie. Se Silvio Pellico se ne servì come argomento per scrivere il suo “un giorno a Madera” lo avrà fatto come per dire ti porterò al sole, come si dice da noi a due sposi novelli: “ti porteremo nell’anciara”. Man mano che la Durham Castle si avanza, osservo le prime coste. Una costa lunga alberata solo nella sommità, cosparsa, nel fianco, quà e là da qualche casetta bianca e di tanto in tanto dei terreni in vegetazione, delle colonne di fumo sembra scaturiscano da terreni ancora incolti, tutte queste cose richiamano in me, l’attenzione dei nostri monti nel mese di Maggio quando bruciano i ronchi infatti la prima catena di Monti la faccio rassomigliare a quel monte di Bassone che dalla Parasacca si distende fino oltre la Tecchia dell’Aquila, quel monte di fronte a Jarghino.