Mestieri
medicoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
Brasile. Argentina, Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1921Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)È bastato un anno a Vincenzo Grossi, giovane medico in cerca di affermazione, per considerare conclusa l’esperienza migratoria in Sud America. Dopo un breve ritorno in Italia, decide di ritentare la fortuna negli USA.
A Roma stetti dal settembre al dicembre 1922 cercando di rimettermi in carreggiata, e aspettare il concorso di aiuto. Come guadagni con le farmacie e con gli alberghi arrivai a fare nel dicembre 1000 lire. Ma la mia posizione era immutata. Avevo con me tre donne, mia madre e le sorelle, e non avrei mai potuto sposare in quelle condizioni.
E così pensai al Nord America. Cominciai a tempestare di lettere tutti quelli che potevo immaginare mi potessero dar consigli. Uno di questi fu il dott. Fanoni fratello di un maestro che avevo operato per un flemmone all’ascella. Egli era un pezzo grosso all’ospedale italiano di New York, ma immediatamente mi rispose che non c’era posto per me all’ospedale. Altri mi dicevano delle grandi difficoltà per ottenere la licenza. La sola Gautilli, mia vecchia cliente, mi offriva qualche cosa di concreto cioè l’ospitalità nella sua casa ad Astoria.
Nel 1925 a Gennaio arrivai a New York col Giulio Cesare che poco mancò affondasse. Avevo una lettera di Mussolini pel Console che mi fu inutile perché questi non era fascista. Avevo una lettera di Stringer per Zampariello che era impiegato di banca, ugualmente inutile. Avevo una lettera per la direttrice del Columbus Hospital da parte della madre generale, ma la lettera che io lessi e poi richiusi non si comprometteva: diceva solo il consiglio di aiutarmi in caso fossi stato abile.
Allo sbarco a New York mi vennero a prendere i Gautilli e mi tennero nella loro casa. A Mount Vernon Quirino Grimaldi, altro vecchio cliente conosciuto in Italia, mi accolse a braccia aperte e mi fece guadagnare i primi dollari. Dopo pochi giorni ebbi un telegramma da Pueblo nel Colorado da un medico italoamericano che mi invitava, ma io rifiutai. Invece accettai l’invito del Dottor Annessa, che mi aveva conosciuto in clinica chirurgica e così andai a Detroit. Annessa guadagnava spaventosamente e aveva realmente bisogno di un assistente, ma aveva l’idea che io potessi sposare la sorella. Tornai a New York e andai come interno al Columbus Hospital.
Feci domanda di esami per la Pennsylvania, il Massachusetts, New York. Alla fine di aprile feci gli esami a Boston, nel Massachusetts, e fui approvato malgrado una domanda nell’esame che chiedeva cosa bisognava fare del feeble-minded cioè degli scemi, io capii che si dovesse trattare di rifiuti e risposi che bisognava bruciarli.
Il primo maggio 1923, a soli tre mesi dallo sbarco, ero medico americano.
Il viaggio
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