Mestieri
pittrice, insegnanteLivello di scolarizzazione
Accademia delle Belle ArtiPaesi di emigrazione
SomaliaData di partenza
1960Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)È il 1960, Maria è incinta e suo marito, un ragazzo somalo conosciuto a Firenze, l’aspetta in Africa.
Ero in stato interessante avanzato, e così coinvolta dalla straordinaria situazione che avevo scelto di vivere, che ero già tutta proiettata, completamente tesa, al mio punto di arrivo, tanto da non essere più partecipe di quanto mi circondava.
Del mio punto di arrivo sapevo solo una cosa certa: là c’era mio marito ad aspettarmi. Altro non sapevo; immaginavo tutto ed avevo una grande paura, uno sgomento che non si poteva raccontare a nessuno, perché io avevo voluto quella situazione che comportava una rottura con il mondo al quale fino allora avevo appartenuto, io avevo voluto quel distacco, io avevo scelto quel marito.
Ma la paura era tanta, era la paura dell’ignoto; là c’era solo lui a cui potevo riferirmi, il resto era tutto un’illazione, una supposizione, perché potevo immaginare qualsiasi cosa di quel mondo nuovo in cui andavo. Non ero certo la prima a recarmici, ma io ero gravata dalle decisioni che avevo preso e dalle conseguenti responsabilità assunte, verso me stessa, verso mio marito, ma sopratutto verso il bambino che doveva nascere.
Senza dubbio anche mio marito era preoccupato, ma lui si trovava nel suo paese, per lui l’ignoto ero solo io, un episodio. Poi c’era quella lacerazione: non partivo come può partire una persona che va, affronta il viaggio con il viatico di tutti i parenti, perché dovrà sopportare molti disagi. No, io avevo dato un taglio netto a tutto e a tutti, per cui non c’era il conforto di nessuno, ero proprio sola.
Mi dava forza sapere di attendere un figlio, perché non mi consentiva di indulgere nei miei sgomenti.
Il viaggio
Mestieri
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