Naufragio nel Mediterraneo

Il 15 settembre ci imbarcammo sulla nave Neptunia Trieste, a tarda ora salpammo per l’Africa settentrionale, ma alle ore 4,15 del 18 un siluro nemico colpiva la nave nella parte posteriore del lato sinistro. Vi fu l’ordine di abbandonare la nave ma i mezzi di salvataggio erano scarsi e difettosi per questo perì tanta gente. Io rimasi per altre 5 ore in acqua senza trovare un minimo sostegno e per di più col mare in tempesta. Mi ero quasi convinto che anche la mia ultima ora era giunta, chiesi aiuto alla V.SS di Pompei e da questa ottenni la forza di resistere sino a quando una moto barca mi raccolse dalle scure acque mediterranee trasportandomi sulla caccia torpediniere. Altre 6 ore navigò detto caccia cambiando continuamente rotta e lanciando bombe di profondità, giunsi al porto di Tripoli alle ore 14 e passando tra due cordoni di ufficiali toccai terra completamente nudo. Un’autoambulanza mi accompagnò all’ospedale Busetta ove mi fu offerto un piccolo ristoro e poi fui accompagnato al Regio Istituto Tecnico, ove restai accantonato per attendere vestizione ed armamento.