Mestieri
cooperanteLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
Repubblica democratica del CongoData di partenza
1990Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Sull’aereo che li porta dall’Italia all’Africa, con scalo a Parigi, Silvano fa un riassunto della sua vita e dei precedenti professionali nella cooperazione internazionale. Successi e sconfitte, ma il bilancio è positivo grazie ai risultati raggiunti.
Si parte, finalmente! Se Dio vuole, siamo alla fine di un pallosissimo periodo di preparazione. Siamo all’aeroporto con i bambini euforici e con i parenti commossi. Si aspetta da un momento all’altro di dare il via agli adii, con relative lacrime di gruppo. Come sono insensibile! Non riesco a avere altra sensazione che un fastidioso imbarazzo! Per fortuna che ci sono i bambini a sdrammatizzare. E tra una battuta, qualche fazzoletto, un sacco di baci e tanta commozione, consumiamo anche queste ultimo rito prima del fatidico salto per l’Africa. E pensare che non è la prima volta… Siamo alla seconda partenza. Si sa cosa ci aspetta, o almeno presumiamo: una missione di padri italiani “all’avanguardia nel sociale “, un progetto di tipo integrato, approvato dal MAE, qualche difficoltà logistica per il primo periodo a causa della costruenda nuova dimora dei volontari che “va per le lunghe”. Più o meno il programma é chiaro. A noi di sbrogliarcela con la scuola dei figli con lo stipendio che passa il MAE. Finalmente gli accompagnatori ci conducono allo scalo. Che caos! Sembriamo una tribù’ di nomadi! zaini, valigie, giacche a vento (perché farà’ freddo!!!), chitarra , bambola “natiora” aggiuntasi alla carovana. Ed infine noi, più sul distrutto-rassegnato che sul convinto. Ci sembra di essere arrivati all’imbarco per forza di inerzia. Comunque sia, si va! “Volo tal dei tali é in partenza, affrettarsi”, devono aver detto più o meno cosi’. Fatto sta che ora sono seduto comodamente a sorvolare le Alpi per un primo scalo a P. Non si fa neanche in tempo a sorvolare il confine che ti arrivano le hostess con intrugli inscatolati e tra mille raccomandazioni ai bambini, finiamo la cena aerea con un solo bicchiere di latte sui pantaloni. E’ sicuramente un impatto da considerarsi positivo. Resta ancora l’ispezione ai cessi con tutti quei marchingegni e i “ma la pipi’ e la popo’ volano via? E se arrivano in testa a qualcuno?..”( risata generale ) convenientemente detti ad alta voce, prima dell’atterraggio.
Grazie a Dio non hanno detto di peggio. Ed ora sosta fino a mezzanotte. Altra cena a base di intrugli inscatolati, e presa di contatto con i nostri compagni di viaggio: Don C. dalle misure elefantine, chiassoso e barzellettaro, Don L. silenzioso e mite. Padre G. con un taglio della barba codificato alla missionaria occhiali spessi da miope, curvo in avanti a mo’ di fondista alla partenza, con un sorriso da ventisette denti e qualche carato. Finalmente si riparte…. Rullata in pista e il resto lo si conosce già’: cena tris a base di intrugli inscatolati, ispezione ai cessi bis ( commentario a bassa voce ) e finalmente un po’ di riposo. Come si possa dormire in un aereo, io non lo so proprio. Si pisola, si chiudono gli occhi, ci si gira e rigira torcendo ora il collo, ora una spalla ora una natica. Tra una contorsione e l’altra, tra un crampo da posizione e un tiranervo, si ha tutto il tempo che si vuole per poter mollare in libertà’ il proprio cervello…. …. e la salute come sara’? C’è la malaria celebrale! Almeno cosi’ dovrebbe essere. Per i vermi non c’è da preoccuparsi. Un po’ di vermifugo ogni due, tre mesi,…. E la scuola? E’ cosi’ squalificata!? Riusciremo a trovare degli insegnanti con lo stipendio che abbiamo? Altro che arricchirsi. E pensare che qualche somaro aveva trovato interessante dire che andavamo a “farci la grana”. Gli stessi somari che trovarono interessante divulgare altrettanto quando si faceva affidi di minori e gli enti pubblici passavano centocinquantamila lire al mese per ogni affido. ….E’ proprio vero che ogni animale fa il suo verso… …Pero’ qualche cosa é rimasto del lavoro fatto. La cooperativa… Chissà se avrà ancora tanti problemi? È ben foraggiata dagli enti pubblici, “un fiore all’occhiello”… C’era solo bisogno di cominciare poi era bene tirarsi in disparte. E cosi’ sono andate le cose. Due anni di lavoro, prima solo e poi con R. Poi il boom! finanziamenti, cascina in comodato d’uso, trattore, ecc. ecc. e tanta altra gente. Quella continuerà’ sulle spalle degli utopisti che hanno imparato a coniugare pubblico e volontariato: ma a che prezzo?!…
Meglio forse la comunità’ di accoglienza. Con dieci anni di vita, più’ di quaranta ragazzi inseriti e partiti, una convenzione con il pubblico, tanta libertà di analisi e di critica. Cosa importa se alla fine della partita, le assistenti sociali ci vedevano come i più’ grossi ” rompi tolle ” del settore (bontà loro) e un capoccione della provincia proibiva alle comunità’ da lui dipendenti, di farci visita, la amministrazione parrocchiale, dopo averci affittato la casa, ci sfrattava in piena attività’ di accoglienza dei ” risto- viventi” e dopo avergli triplicato il valore dell’immobile con le migliorie apportate negli anni. Ma certo! Sono tutti nella legalità’! Tutto era fatto con crismi e carismi… Certo che se questa é giustizia legale, “merda” a chi l’ha inventata… Pero’ come riempie il cuore sapere che L. una delle tante, “oligofrenica” avevano sentenziato i sapientoni “avviata all’accattonaggio e alla prostituzione” avevano constatato le assistenti sociali (chissà dove erano nel mentre!?), con una infanzia distrutta, tragica, tollerata in istituto, sfruttata dai genitori, scacciata dai dai parenti, adesso è* sposata – perdon! – convive ed erta contenta. Eravamo stati da loro a cena. Povera, ma quanta dignità’ in quelle fette di salame prese con le mani e in quella bestemmia strozzata, perché era caduto qualche cosa per terra…. Al diavolo tutti i borghesi, il clero, le madame con le mani piene di elemosine, i pacchi dono e i paternalismi del partito… Per una cena come quella sarei disposto a scassarmi le ” palle” per altri dieci anni….
…adesso pero’ mi sto scassando il sedere in questo aereo che non arriva mai. Buonanotte.
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